L’«innocente» Strauss-Khan

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 Dominique Strauss-Khan è ufficialmente un uomo libero. Il giudice della Corte suprema dello stato di New York Micheal Obus ha respinto ieri le accuse di violenza sessuale che pendevano sull’ex capo del Fondo monetario internazionale da maggio, chiudendo formalmente il caso.

La decisione è arrivata nel tardo pomeriggio di ieri, al termine di una nuova udienza alla presenza dell’imputato. Il giudice ha accettato la richiesta dei procuratori di New York di respingere tutte le accuse a carico del politico francese. «La natura e il numero delle bugie dette dalla querelante ci rende impossibile crederle oltre ogni ragionevole dubbio. Se noi non le crediamo oltre ogni ragionevole dubbio, non possiamo chiedere a una giuria di farlo». Queste le dichiarazioni dei procuratori contenute nel documento di 25 pagine che il giudice si è visto recapitare lunedì. E questa la motivazione con cui il giudice Obus ha respinto tutte le accuse: l’accustrice non è credibile.
La richiesta aveva già  scatenato non poche polemiche, a partire dagli avvocati di Nafissatou Diallo, la giovane cameriera del Sofitel che ha accusato Dominique Strauss-Khan di averla violentata il 14 marzo. Gli avvocati Douglas Wigdor e Kenneth Thompson ieri avevano chiesto al giudice di sostituire il procuratore distrettuale Cyrus Vance con un procuratore speciale per il caso, ma questi aveva respinto la richiesta. Gli avvocati di Strauss-Khan hanno subito commentato la decisione. «Strauss-Khan e la sua famiglia gli sono grati perché ha preso seriamente in considerazione le nostre preoccupazioni e ha deciso che questo caso non poteva procedere oltre», hanno detto William Taylor e Benjamin Brafman. Questo ancora prima che la richiesta dei procuratori venisse accolta.
Alla notizia della caduta delle accuse ha reagito direttamente Strauss-Khan: «I due mesi e mezzo appena passati sono stati un inferno per me e la mia famiglia. Voglio ringraziare tutti i miei amici in Francia e negli Stati uniti che hanno creduto nella mia innocenza, e le centinaia di persone che mi hanno supportato. Esprimo il mio apprezzamento per il giudice Obus e sono molto grato al procuratore distrettuale Vance che ha concordato con i miei avvocati che questo processo non poteva continuare. Non ho più niente da dire su questa vicenda, voglio solo tornare a casa e riprendere una vita più o meno normale».
Gli avvocati della difesa hanno nuovamente chiesto la sostituzione del procuratore distrettuale Vance e la nomina di un procuratore speciale per continuare il processo in appello ma, secondo la Nbc, la richiesta è stata respinta da una corte d’appello di New York. Il caso Strauss-Khan ormai è quindi ufficialmente chiuso, almeno la sua parte penale, perché comunque la donna ha presentato anche una causa civile contro di lui. E soprattutto perché il lato politico della vicenda è ancora aperto. In seguito alla vicenda Strauss-Khan si è dimesso dalla presidenza del Fondo monetario internazionale, e l’ipotesi di una sua candidatura alle elezioni presidenziali del 2012 sembrava definitivamente scartata, ma gli ultimi sviluppi potrebbero riaprire i giochi. «Un uomo con le sue capacità  può essere utile al paese per i mesi e gli anni a venire», ha detto Fronà§ois Hollande, capolista alle primarie del Partito socialista e, alla domanda se Strauss-Khan potrebbe partecipare alle primarie di ottobre ha risposto un possibilista «dipende da lui». Ma in realtà  il suo ritorno in politica non dipende solo da lui.
La maggioranza degli esponenti politici francesi si sono detti soddisfatti dell’esito della vicenda, ma non tutti hanno fatto salti di gioia per la fine del processo a Strauss-Khan, anche dentro il suo partito. Ségolène Royal e Arnaud Montebourg non si sono espressi, e Anne Mansoret, consigliera socialista e madre di Tristane Banon, si è detta «profondamente indignata». Proprio Tristane Banone è l’altro ostacolo al ritorno di Strauss-Khan a una vita e una carriera normale. La giornalista francese l’ha denunciato per un tentato stupro che sarebbe avvenuto nel 2003, e spera che l’esito del processo Diallo non influenzi il suo caso.


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