Anzianità  a 62 anni, donne e contributivo tre carte sul tavolo della previdenza

Loading

ROMA – Bossi sbarra la strada, ma il problema delle pensioni – e il pressing della Ue – restano un’emergenza e la carta dell’ultima ora sembra tornare quella della riforma Maroni, con l’intento implicito di far convergere la Lega su un provvedimento firmato da un proprio ministro, che innalza e blocca l’età  minima per l’anzianità  a 62 anni più 35 di contributi fin dal 2012.
Ma di ipotesi, fino a tarda notte, ne sono uscite parecchie fino a surriscaldare i computer della Ragioneria generale e dell’Inps. In prima linea l’abolizione definitiva delle pensioni d’anzianità , seguita a ruota da una ulteriore stretta sull’età  di pensionamento di vecchiaia delle donne del settore privato e dall’equiparazione dei due sistemi retributivo e contributivo. Senza contare che si lavora anche ad un intervento, da 500 milioni, per alcuni regimi di favore ancora in vita come quelli dei militari e dei telefonici.
La partita più grossa è quella delle pensioni di anzianità  che potrebbero resistere ma in forma «ridotta». Prende corpo, in nottata, il ritorno alla legge Maroni, il cosiddetto «scalone» (abolito dal governo Prodi) in base al quale l’età  pensionabile sale e si ferma a 62 anni più 35 di contributi (dunque «quota 97»). Un meccanismo, oggi previsto per il 2013, che sarebbe anticipato al 2012 per restare bloccato a questo livello. Non è escluso che la norma preveda che anche chi ha 40 di contributi – oggetto di un forte contrasto nel governo – debba sottostare ai limiti anagrafici.
Più severo, ma qui la Lega si oppone, il meccanismo di «quota 100» nel 2015. Secondo questo progetto in quell’anno si potrà  andare in pensione solo con 65 anni di età  anagrafica e 35 di contributi, abolendo di fatto l’anzianità . Per arrivarci – visto che nel 2012 la quota è 96 (ovvero 60 anni più 36 di contributi) – il percorso potrebbe prevedere un aumento di dodici mesi all’anno in modo da anticipare «quota 97» al 2012 e via via fino ai 65 anni più 35 anni di contributi. Resta, anche in questo caso, il nodo dei 40 anni di contributi, che oggi rappresentano una sorta di certificato per la libera uscita (anche prima dei 60 anni di età  anagrafica), ma che potrebbero restare impigliati nella nuova gabbia e sottostare anch’essi all’età  anagrafica. L’operazione potrebbe portare a risparmi di 1,7 miliardi l’anno.
L’altra ipotesi, più «soft», resta quella di lasciare invariata l’attuale «quota 96» e introdurre un meccanismo, originario della riforma Dini, in base al quale sarebbero previste penalizzazioni per chi lascia e premi per chi resta in base alla filosofia del sistema contributivo.
Sempre in campo l’idea dell’adeguamento dell’età  di vecchiaia delle donne nel settore privato (adesso a 60 anni a fronte dei 65 anni degli uomini e dei 61 delle donne del pubblico che nel 2012 andranno direttamente a 65). E’ previsto al momento un adeguamento molto «soft» tra il 2014 e il 2026 e si potrebbe decidere di accelerare: lo scalone a 65 anni nel 2012 per le donne del privato porterebbe secondo alcuni calcoli dei tecnici 3,5 miliardi di risparmi nel triennio 2013-2015.
(r.p.)


Related Articles

Allarme recessione nell’Unione europea, rallenta anche la locomotiva tedesca

Loading

Europa. Giù la produzione industriale: oltre all’Italia, male Francia, Spagna e Gran Bretagna. La Germania registra meno 1,9%, ma l’economia tedesca può contare sul calo record della disoccupazione

Un patto per la legalità  costituzionale

Loading

LAVORO E BENI COMUNI
Entro settembre va presentato in Cassazione anche il quesito contro «Svenditalia» Il deposito in Cassazione dei quesiti referendari per la tutela dei diritti dei lavoratori, che ha visto anche chi scrive nel comitato promotore, ha rappresentato un punto di svolta importante, ovvero l’assunzione di responsabilità  politiche di partiti e forze sociali al fine di ripristinare la legalità  costituzionale.

Davanti ai forconi

Loading

Davanti ai forconi

Giuseppe Provenzano spiega cosa succede in Sicilia, combattendo le vertigini

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment