Cassa integrazione in calo a ottobre le ore autorizzate giù del 20,4%

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ROMA – Il ricorso alla cassa integrazione cala anche nel mese di ottobre: 4% in meno su settembre (quando già  si registrava una discesa), 20,4% in meno su ottobre del 2010, 20,9% in meno nei primi dieci mesi del 2011 rispetto allo stesso periodo 2010. Buone notizie? «Un livello che non consente alcun ottimismo», commenta Giorgio Santini, Cisl. «La situazione occupazionale è drammatica», aggiunge Nazzareno Mollicone, Ugl. «Un dato positivo, ma l’economia è in sofferenza e la crisi persiste», ammette Gugliemo Loy, Uil. «Il sistema produttivo è stremato», incalza Fulvio Fammoni, Cgil, paventando come un «risultato ormai certo» il traguardo di un miliardo di ore autorizzate di cig entro dicembre. Occorrono «interventi rapidi» e una «svolta urgente», chiedono i sindacati. Critici nei confronti delle nuove misure anti-crisi che il governo inserirà  nel maxi-emendamento.
Due i nodi che alimentano l’allarme: l’aumento di quasi 7 punti della sola cassa straordinaria su settembre – in controtendenza rispetto a ordinaria e in deroga – e il dato complessivo fornito dall’Inps sul numero di ore richieste nei primi 10 mesi: già  812 milioni, quando nell’ottobre 2010 la quota un miliardo era stata di poco superata per chiudere l’anno alla cifra monstre di 1,2 miliardi. Un record assoluto che non sarà  superato, ma toccato – avverte la Cgil – per il terzo anno consecutivo (nel 2009, 914 milioni di ore). Spia di una crisi ancora profonda che strema le aziende. Nient’affatto temporanea, anzi tornata ad acutizzarsi.
Lo conferma il passaggio obbligato dalla cassa straordinaria a quella ordinaria e poi in deroga (pagata dallo Stato, il 33% delle ore di ottobre) che molte imprese anche grandi sono costrette a fare. E quando tutte le “casse” finiscono (ordinaria e straordinaria possono essere usate per un massimo di tre anni nel quinquennio) non rimane che la mobilità  e dunque la disoccupazione. In questo caso, le indennità  sono limitate: 8 mesi se hai meno di 50 anni, 12 mesi con più di 50 anni. «Ma il 52% dei disoccupati lo è da più di un anno», dice Fammoni, Cgil, citando dati Istat. «Fuori da ogni tutela, come i co.co.co e i co.co.pro. Il fondo da 200 milioni predisposto per loro è quasi inutilizzato. I requisiti sono alti e l’80% delle domande respinte. Un’assurdità ». La cassa che finisce, secondo il sindacalista della Cgil, «vuol dire che il lavoratore rimane a casa e il tasso scende». Ma «la domanda giusta è: i lavoratori poi tornano in azienda dopo la cassa?».
Se dunque l’auspicio è che «il dato sulla cig di ottobre venga confermato anche nei prossimi mesi», come augura Loy della Uil, il timore di un «autunno difficile per il lavoro», come teme Santini della Cisl, è tutto «nel balzo in avanti del tasso di disoccupazione e la perdita di 76 mila posti di lavoro in un solo mese». Il calo della cassa nel 2011, prevede il presidente dell’Inps Mastrapasqua, «si attesterà  intorno al 21%», vicino «ai valori del 2009». Ovvero 914 milioni di ore. Quasi un miliardo. E una crisi nera.


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