Detenuto muore, aveva denunciato un pestaggio
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ROMA – È morto tre giorni dopo essere stato arrestato e, a quanto avrebbe dichiarato ai medici dell’ospedale, picchiato dalla polizia. La vicenda di quello che sembra essere un nuovo caso Cucchi e sulla quale la procura di Viterbo ha già aperto un fascicolo per omicidio colposo, è iniziata lo scorso 9 novembre alla stazione Termini e a denunciarla è il Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni. Cristian De Cupis, 36 anni, un passato costellato da piccoli reati e tormentato da una tossicodipendenza dalla quale è uscito qualche mese fa, lo scorso mercoledì è stato ammanettato da due agenti della Polfer al termine di una colluttazione. Portato, in stato di fermo per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, all’ospedale Santo Spirito, secondo Angiolo «avrebbe denunciato al pronto soccorso di essere stato pestato dai poliziotti che lo avevano arrestato. Tre giorni dopo il fermo, è morto, per cause da accertare, in un letto del reparto riservati ai detenuti dell’ospedale Belcolle di Viterbo». Lì è stato trasferito il 10 novembre – in ambulanza e scortato dalla polizia – e sottoposto a tutti gli esami di rito, compresa una Tac, dicono i sanitari. «Del suo trasferimento a Viterbo noi ne sapevamo nulla – ha raccontato Maria Alfonsi, la zia della vittima che ospitava Cristian a casa sua da tre mesi, da quando era uscito da San Patrignano – L’ultima volta che l’ho sentito è stato mercoledì notte alle due: mi ha detto che aveva un braccio fasciato, ma che non mi dovevo preoccupare, che avrebbe preso il notturno per tornare a casa. Poi ho provato a cercarlo ma il cellulare era staccato. Non l’ho più sentito, non è più tornato». Il giorno seguente dall’ospedale Belcolle De Cupis è stato accompagnato in procura e il giudice Stefano D’Arma ha convalidato il suo arresto e disposto gli arresti domiciliari al termine del ricovero. «Sarà importante capire cosa ha detto al magistrato – ha dichiarato Massimo Mercurelli, difensore nominato dalla famiglia De Cupis – se ha ripetuto le accuse nei confronti dei poliziotti». La mattina del 12 novembre De Cupis è morto. Un decesso inaspettato, perché «mio fratello era in perfetta salute – ha spiegato Claudio – dieci giorni fa aveva fatto un check up completo ed era sanissimo. Nessun problema cardiaco, nessun problema respiratorio. Quando lo abbiamo visto all’obitorio era pieno di lividi sulle spalle, in faccia era graffiato e al petto aveva una grande macchia rossa. Vogliamo capire ora perché Cristian, che stava ricominciando a vivere e lo scorso lunedì era anche andato all’ufficio di collocamento per chiedere un lavoro, è morto». In attesa degli esami autoptici Marroni ha comunque inviato una nota al ministero della Giustizia e a quello dell’Interno sollecitando le verifiche del caso. E il senatore dell’Italia dei Valori Stefano Pedica ha già annunciato un’interrogazione parlamentare. Secondo una prima versione della polizia ferroviaria di Termini, «l’arrestato si sarebbe procurato da solo le lesioni, nel tentativo di sottrarsi alla cattura».
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