Il Natale dell’e-commerce spese online per 1,3 miliardi

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MILANO – Gli acquisti natalizi degli italiani ristagnano, ma il canale telematico è in assoluta controtendenza. La crisi che ha portato il paese in recessione, le manovre di austerità  dei governi Berlusconi prima e Monti poi, le aspettative cupe per il 2012 hanno compresso le spese dei mesi novembre e dicembre, che in termini reali non sono cresciute rispetto al 2010. Tuttavia gli italiani, storicamente abituati a ingegnarsi, ricorrono sempre di più all’e commerce, sia perché come modalità  “risparmiosa” per acquisti altrimenti tradizionali, sia perché sta entrando sempre più nel dna dei consumi, anche grazie a nuovi aggressivi brand come Apple ed Amazon e a gruppi di acquisto che offrono beni e servizi scontati alle comunità  di clienti.
I dati emergono da una ricerca CartaSì sui comportamenti di acquisto degli italiani, che conteggia le transazioni con carta di credito dall’inizio di novembre al 25 dicembre. Risulta un aumento di volumi del 3,6%, ma l’effetto reale è vicino allo zero perché tutti i dati non tengono conto dell’inflazione (+3,3% quella calcolata dall’Istat a novembre). Se poi si escludono le spese a cui non si può rinunciare – come pagamenti a enti pubblici, servizi business, sanitari, finanziari, scuole, anticipi contante), la dinamica di crescita si trasforma in numeri rossi: +1,6% senza contare l’inflazione, e solo +0,1% nel mese di dicembre. Il segno meno è, poi, la norma per quanto riguarda i beni fisici, quelli solitamente destinati ai regali natalizi. Le spese per abbigliamento e calzature sono calate del 5,2%, quelle per non alimentare del 3,4%, i beni per la casa scendono del 3,2%- 3,7% i giocattoli. Mentre per cartolibrerie, grandi magazzini, gioiellerie, articoli sportivi il ribasso percentuale è a due cifre. «Come è tipico delle fasi acute della crisi, notiamo che l’andamento degli acquisti è in presa diretta con la dinamica delle aspettative – ha detto Francesco Pallavicino, responsabile marketing di CartaSì – abbiamo visto un’impennata di transazioni con la nomina del governo tecnico, segno di grande fiducia, poi volumi calati settimana man mano che si delineava l’impatto delle manovre sulle economie familiari». Per ora non emerge una “preferenza” alle transazioni elettroniche legata alle misure del governo tese a limitare l’uso del contante.
Tutta diversa la musica delle compravendite online, che segnano numero da boom. Il canale telematico è cresciuto, nel periodo considerato, del 25% circa, con un’accelerazione all’approssimarsi del natale. A beneficiarne sono stati soprattutto il segmento viaggi e trasporti, i servizi in genere, i beni digitali. «L’e commerce cresce a tassi molto alti – continua Pallavicino – e si giova sia della diffusione di nuove abitudini di domanda sia dell’arrivo di operatori internazionali o di gruppi di acquisto che condensano offerte minute».


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