Da Idea-Fimit un salvagente a Ligresti

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MILANO – Titoli sempre più in fibrillazione (più 7,76% Fonsai, più 28% Premafin) in attesa del piano di salvataggio del gruppo. Oggi, a quanto si apprende da ambienti finanziari, si svolgerà  un incontro tra gli advisor dei Ligresti (lo studio legale Lombardi Molinari e associati, e la Leonardo & co) con Unipol, probabilmente assistito dallo studio Chiomenti per la parte legale e forse da Lazard per la parte strategica (i mandati non sono ancora definiti). Ufficialmente non coinvolta nelle trattative Mediobanca, che tuttavia sta giocando un ruolo forte nella partita, nella sua veste di grande creditore (di Fonsai e in misura minore di Unipol). La proposta di Unipol non è l’unica: interessata alla partita c’è sicuramente Clessidra, e stanno guardando il dossier Palladio finanziaria e 21 Investimenti. Con schemi alternativi all’intervento di Unipol. 
A tal proposito, mentre da parte di Fonsai è arrivata una smentita ad eventuali contatti con Unipol («Allo stato attuale la società  non ha ricevuto né contatti né alcuna manifestazione di interesse in merito ad una ipotizzata operazione straordinaria») Premafin a tarda serata ha ammesso che «negli ultimi giorni alcuni soggetti hanno avviato contatti informali con i suoi advisor», non ancora concretizzati.
Secondo fonti finanziarie all’advisor Leonardo è stata invece recapitata una proposta per la parte alta della catena dei Ligresti, quella di Sinergia-Imco. La sgr immobiliare IdeA-Fimit (nata dalla fusione delle società  di fondi immobiliari di De Agostini e di Massimo Caputi) punterebbe a raggruppare in un solo fondo tutte le attività  immobiliari e i terreni di Sinergia-Imco (compreso il fondo immobiliare già  esistente) lasciando ai Ligresti quote per un po’ meno di cento milioni, mentre circa 40 sarebbero messi da IdeA-Fimit e 60 circa sarebbero i crediti trasformati in equity delle banche: in totale, circa 200 milioni di soli asset contro un valore di libro di circa 300 e una stima di valori di mercato che in passato era stata fatta intorno a 600 milioni. Da parte loro le banche (Unicredit in prima fila, ma anche altri 5-6 istituti con crediti di un certo rilievo) stanno selezionando proprio in queste ore un advisor finanziario che le rappresenti nella trattativa per la ristrutturazione del debito: in lizza ci sarebbero Merrill Lynch, Vitale e Associati e Rotschild.
Ma per il momento il focus (anche della Consob) è puntato sulla trattativa che coinvolge Premafin e a cascata Fonsai. L’ipotesi Unipol ha dalla sua una logica industriale ma probabilmente solleverebbe non pochi problemi di Antitrust: ai valori 2010, Fonsai più Unipol avevano una quota di mercato del ramo danni del 32%, che sale al 37% per l’RcAuto.


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