Il governo Orbà¡n che tutto controlla
Lo scopo viene perseguito tramite un organo centrale preposto al controllo delle informazioni diffuse nel paese che ha anche il compito di far sì che le notizie vengano redatte in modo uniforme prima di essere diffuse presso i media pubblici. Secondo la legge, l’Autorità nazionale delle telecomunicazioni, nominata direttamente dal Fidesz, ha il potere di imporre multe severe agli organi di stampa che si comportino in modo tale da violare l’«interesse pubblico». Csaba Belénessy, direttore della Central Newsroom, l’authoriy delle tlc, sostiene che la struttura da lui diretta non ha la funzione di controllare ma semplicemente di raccogliere e diffondere le notizie garantendo equità e metodi obiettivi. La sua attività , secondo Belénessy, non sarebbe quindi contraria all’etica della professione giornalistica e al dovere di informare correttamente l’opinione pubblica. A suo avviso la Central Newsroom deve essere «leale nei confronti del governo e rispettosa dell’opposizione». Un’opposizione peraltro schiacciata dalla maggioranza dei 2/3 al Parlamento di cui godono gli attuali governanti. La legge tanto voluta dal primo ministro Orbà¡n non è passata inosservata agli occhi di Bruxelles e lo scorso marzo Budapest si è trovata costretta a ritirare una prima bozza della medesima in quanto contenente disposizioni tali da infrangere la normativa Ue in materia di informazione. La circostanza non ha scoraggiato l’esecutivo magiaro che ha continuato ad andare avanti per la sua strada. Tra gli elementi più criticati della legge vi è proprio l’istituzione dell’Autorità nazionale delle telecomunicazioni con un presidente la cui nomina spetta unicamente al premier, il cui mandato dura nove anni. L’istituzione può punire i media che diffondano informazioni «politicamente non equilibrate» con sanzioni che possono arrivare a 200 milioni di fiorini (circa 645 mila euro al cambio attuale). «Fin qui nulla di strano (considerando il clima esistente oggi in Ungheria, ndr ) – sostiene lo scrittore Lajos Parti Nagy – si tratta delle disposizioni tipiche di una dittatura in piena regola».
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