E si alzò un grido di dolore «No, il vitalizio non si tocca»

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Com’è noto, la manovra del governo Monti obbliga i deputati ad adeguarsi al regime pensionistico degli italiani. Se finora ai parlamentari bastava raggiungere i 50 anni d’età  per percepire la pensione, adesso l’età  minima sale a 60- 65 per chi è rimasto a Montecitorio per una sola legislatura. Apriti cielo: Roma è ladrona ma per il vitalizio a 50 anni lo è un po’ meno! Tra i più accesi sostenitori del ricorso spiccano i leghisti Daniele Molgora ( classe 1962), Oreste Rossi ( 1964), Edouard Ballaman ( 1962). Il primo è anche il presidente della provincia di Brescia e ritirerà  la richiesta solo se rinunciano al vitalizio gli attuali 2.000 e passa « percettori » . Al secondo, parlamentare europeo, gli hanno appena fatto i conti in tasca: 6.200 da parlamentare, 4.200 da ex consigliere regionale e 2.200 da eurodeputato. Il terzo è consigliere regionale del Friuli, recordman dell’auto blu. O auto blu o 3.200 euro al mese di rimborso spese, in aggiunta ai 16.500 di stipendio: un mito! La richiesta, arrogante e famelica, appare scandalosa persino alla Lega che ha invitato i suoi a ritirare i ricorsi, pena il deferimento al Consiglio federale per l’espulsione. Su Facebook Roberto Maroni ha scritto: « Siamo in politica per la Padania, non per il nostro portafoglio » . Meno male. Certo, un vitalizio fa gola a tutti, significa conservarlo vita natural durante, come quei legati di rendita in uso nel Medioevo fra i nobili. Attualmente, ne godono persone come Cicciolina, Chicco Testa, Vittorio Sgarbi, Mario Capanna, Alfonso Pecoraro Scanio ( in pensione da quando aveva 49 anni), Willer Bordon, autore del libro « Perché sono uscito dalla Casta » . Il vitalizio è una pensione che sarebbe degna di miglior causa, in un Paese dove ognuno trova sempre il modo di svicolare verso l’irresponsabilità .


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