Il vademecum Azioni, Btp e obbligazioni aziendali i mercati scommettono sul rimbalzo

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Chiuso un gennaio da cornice – tra i migliori del decennio a Piazza Affari, e con spread sui minimi da due mesi – Borse e bond corrono ancora. È un contentino rispetto ai dolori dati nel 2011, ma pare un buon viatico per l’anno nuovo. Per molti operatori le azioni italiane erano state troppo punite, come pure il costo del rischio sovrano, finito ben sotto i fondamentali del paese nell’epilogo del governo Berlusconi.

Così ora, con un occhio ai rischi macro, si può cavalcare il rally del listino e spuntare tassi d’oro sul reddito fisso Azioni Listino record a gennaio: +7,8% è meglio però essere prudenti SE UNA rondine non fa primavera, nemmeno un mese di Borsa con il vento in poppa può del tutto rassicurare gli operatori. E infattii pareri sono ancora cauti, ma certo Piazza Affari, con il suo più 7,8% in un mese, fa ben sperare: per gli amanti delle statistiche, è il miglior risultato dal 2001 e, in Europa, seconda classificata dopo Francoforte. La spiegazione sta in larga misura nella forte presenza dei titoli bancari quotati al listino, che hanno registrato un fenomenale rimbalzo, grazie al recupero dei titoli di Stato che detengono e al ritorno della confidenza sul settore. «Anche se nei prossimi giorni dovesse verificarsi qualche correzione – spiega Piero Verzetti, responsabile gestioni patrimoniali di Banca Akros – c’è voglia di rifarsi, anche psicologicamente. Però è bene non farsi illusioni: in tempi brevi le banche in Borsa non ritorneranno ai livelli pre-2008».

Titoli di Stato La scommessa migliore i Btp tra tre e cinque anni RECUPERI clamorosi per i titoli di Stato, non solo sulle distanze più lunghe, che vengono tradizionalmente tenute più sotto controllo, con spread – la differenza con i titoli pubblici esteri di pari durata – in fortissimo recupero su tutte le distanze, due anni compresi (la differenza con la Germania ieri era scesa sotto i 300 punti, a ventiquattro mesi). E anzi, molti esperti consigliano proprio questo segmento, per gli investimenti. «Pensando ad un profilo conservativo, quindi con una propensione al rischio bassa, credo che l’area ottimale per gli investimenti sia tra i tre e i cinque anni – spiega Luca Cazzulani, analista Reddito fisso per Unicredit – i rendimenti sono relativamente alti e comunque superiori all’inflazione e la scadenza non e’ eccessivamente lontana.

Con titoli a 3/5anni si potrebbe anche beneficiare sul prezzo nel caso il clima del mercato sull’Italia continui a migliorare». Obbligazioni Riparte il mercato dei bond al primo posto le banche DOPO un anno si “scongela” il mercato dei bond. Troppa turbolenza e costi eccessivi (legati allo spread sovrano) avevano azzerato le emissioni delle società  italiane, ma a gennaio il clima è cambiato, e gli operatori s’aspettano un’infornata di prestiti quotati.

Soprattutto da parte delle banche. La settimana scorsa ha rotto il ghiaccio Eni, con un 8 anni tasso fisso 4,25%, richieste boom paria 14 volte. Martedì è toccato a Intesa Sanpaolo: un miliardo a tasso fisso pagando il 4%, e buona domanda. A ore arriverà  Enel, che tradizionalmente punta sui piccoli risparmiatori, con taglio fino a 3 miliardi. «Il 2012 sarà  l’anno del ritorno in grande dei bond bancari – sostiene Giovanni Landi, gestore di Anthilia – la struttura reddituale degli istituti rimane piuttosto debole, ma il loro capitale si è rafforzato e hanno una qualità  patrimoniale migliore di tanti settori rivali».

Fondi comuni Offerta più diversificata per recuperare investitori I FONDI comuni hanno registrato deflussi netti per 40 miliardi di euro nel 2011 (di cui 10 nel solo mese di dicembre): insomma, da strumento di massa sta diventando un prodotto quasi per nicchia, e non certo per sua scelta. «Non sono i risparmiatori che vendono i fondi, sono le banche in grande ritirata dal prodotto – dice Giorgio Girelli, amministratore delegato di Banca Generali perché cercano di intercettare il risparmio della clientela dirottandolo verso prodotti della casa». Però gli appassionati dello strumento vedono grandi potenzialità  per i fondi comuni, per far fronte alla complessità  dei mercati finanziari. Con due specifiche: occorre puntare su una grande diversificazione dei prodotti da mettere in portafoglio, dunque avendo una grande scelta; ed essere guidati nel percorso, potendo contare su una consulenza ad hoc altamente professionale. Liquidità  I conti deposito resistono alla concorrenza dei Bot TRA le forme più diffuse per impiegare la liquidità  al momento ci sono i conti di deposito, che tra l’altro dal primo gennaio hanno visto scendere la tassazione sugli interessi dal 27 al 20%. Non solo, vista la salutare e repentina discesa dei rendimenti sui Bot, i tassi offerti dalla maggior parte di questi strumenti è molto competitiva, anche se nel prossimo futuro è immaginabile che i rendimenti vadano progressivamente riducendosi, con le nuove offerte. Resta il fatto che probabilmente le banche, sempre alla ricerca di fonti di finanziamento anche se in modo meno drammatico rispetto al passato, cercheranno in tutti i modi di resistere all’erosione di questa forma di raccolta, continuando quindi a corteggiare la clientela con offerte interessanti in termini di rendimento. Per i risparmiatori, sarà  importante invece prestare grande attenzione alle clausole con cui si vincolano le somme depositate.


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