La guerra in casa contro «i nemici della civiltà »

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Non è un’esagerazione giornalistica. Ricordiamoci che qualche mese fa l’allora ministro Maroni disse che si tratta di terroristi. La logica della guerra permanente non è per nulla accantonata. 
Ogni volta che i poteri finanziari e di polizia devono fare quadrato a difesa di scelte – ancor più se palesemente scellerate – non esitano a tirare fuori la solfa dell’imperioso dovere contro il «nemico della civiltà » che ovviamente coinciderebbe con la loro grande opera. Chissà  perché in questo caso, nonostante la denuncia documentata da numerosi esperti altamente qualificati, non si debba parlare di un’opera analoga a quelle della famosa “cricca”. A quanto pare, sarebbero i No Tav il pericolo per la ripresa economica del nostro paese, una ripresa che anche questo governo (con i vari partiti e le massime autorità ) vorrebbe perseguire sprecando ingenti capitali e provocando danni irreparabili a un’intera popolazione. Così, la violenza contro i manifestanti alla stazione di Torino e il blitz di ieri anticipato al mattino sono giustificati perché costi necessari alla difesa della ripresa economica. 
Chissà  se un giorno gli insigni tecnici al governo, la gerarchia delle polizie e l’autorità  giudiziaria spiegheranno come fanno i conti e la portata storica della loro determinazione nella persecuzione accanita dei terribilissimi No Tav. Intanto, appare certo che il primo obiettivo di questa condotta degna della più forsennata brutalità  è quello di distruggere la speranza dell’agire politico da parte di chi non si sottomette passivamente alle scelte dei poteri finanziario-politici. Ancora una volta deve prevalere quell’asimmetria di potere che costringe i dissidenti a gesti disperati o a subire e stare zitti. Sino a che punto questi poteri pensano di poter tirare la corda? Credono che a forza di massacrare ogni dissenso ci rassegneremo per sempre al neo-totalitarismo “democratico”? Come direbbero i saggi leader della zona oggi martoriata (e questa non è retorica): illudetevi pure di poter schiacciare per sempre. Anche i nazisti, i fascisti o gli stalinisti pensavano di essere in eterno al potere. Come per il colpo di stato finanziario che in Grecia cancella la democrazia, anche nel nostro paese pochissimi sembrano accorgersene; sarà  l’impotenza dell’intelletto, l’ignavia o la corruttela delle menti che pervade l’arena politica e i media?


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