LA RADIO È LIBERA. SUL WEB

Loading

In principio era il verbo:e cioèi Rolling Stones. «Uh», urlò Mick Jagger. «Voglio dare un benvenuto speciale a tutti quelli che, uh!, si sono arrampicati qui su Internet stasera e, uh!, si sono sintonizzati su Mbone. Sperando che non venga giù tutto!». Non venne giù un bel nulla e Mbone, tecnologia che permise la nascita della prima “radio” su Internet, non collassò. Era il novembre 1994 e da allora sono passati 18 anni: la radio Web è maggiorenne e ormai c’è di tutto, dagli Stones ai canti dei monaci del Monte Athos. Ma se prima l’obiettivo era quello di ascoltare ciò che già  passava l’etere, il futuro prevede un altro palinsesto.

Palinsesto che segue tre modelli diversi.

DALL’FM AL WEB Il primo modello è quello classico: ascoltare su Internet le radio del mondo. Le piattaforme sono tante, da Pirate Radio a Yahoo Radio, e le migliori sono quelle che permettono l’ascolto anche sul telefonino. Grazie al Web, mica all’antenna integrata per la ricezione delle stazioni in Fm. I modelli più versatili: WunderRadio e TuneIn. Le funzioni base sono gratuite. Un piccolo abbonamento consente poi di sincronizzare gli apparecchi (telefono, tablet e computer) in modo da portare sempre con noi le canzoni e le stazioni raccolte nei “preferiti”: dal funkysoul di Cbs NewYork ai notiziari di Bbc world. IL VASO DI PANDORA Pandora è stata la prima radio a proporre l’ascolto basato sul “tag”. I file audio digitali consentono di apporre su una canzone un numero di “etichette”, tag appunto, che non sarebbe stato possibile contenere neppure sui vecchi lp. La radio pesca quindi per generi preferiti (rock, classica, tecno), per titolo o per autore: Lady Gaga o Come as you are dei Nirvana. Le combinazioni possibili sono praticamente infinite. Anche qui gratis le funzioni base e a pagamento quelle più raffinate, vedi la possibilità  di “scartare”, passando avanti, la canzone che non ci piace. Come per i motori di ricerca, ogni Web radio funziona grazie a un algoritmo particolare. La rivale più attiva di Pandora è Last.fm, che è anche la prima radio che ha sposato i social network permettendo di scoprire che cosa ascoltano i nostri amici, elencando i tour degli artisti preferiti, linkando i video e le news.

SOCIAL RADIO L’ultima novità , a metà  tra negozio e radio. Anche su iTunes si può ascoltare una trasmissione ma passivamente: scegli un genere e il negozio ti mette in contatto con quel tipo di radio sul Web. Spotify è invece l’anti iTunes: fai un abbonamento che ti permette di ascoltare non solo tutti i dischi che vuoi ma anche di crearti il tuo palinsesto. Pure Rhapsody è un sistema di streaming (e di downloading a pagamento) dove si può creare una propria radio. Ma Spotify include alcune app esterne: con TuneWiki, per esempio, puoi fare il karaoke cantando sui testi delle canzoni. Sia Spotify che Mog sono poi accessibili da Facebook o Twitter. Ed è davvero l’ultimo passo: tutti quelli che si arrampicano fin quassù, come direbbe Mick Jagger, sono ormai 850 milioni di amici. E questo significa una persona su sette in tutto il mondo.


Related Articles

Diffamazione, stretta anche sui blog

Loading

Il Pd Ermini intende estendere le regole della rettifica obbligatoria alle testate non registrate

Giornalisti, il 62% dei freelance non arriva a 5 mila euro l’anno

Loading

Un rapporto di Lsdi fotografa il divario fra gli assunti e i freelance. “Invisibili” la metà  dei giornalisti italiani. Blocco delle assunzioni. Boom degli autonomi che superano i dipendenti ma sono sempre più poveri

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment