La trattativa ricomincia: contratti a termine più costosi per le imprese

Loading

Su questo tipo di strumento convergono le proposte di modifica delle imprese (Confindustria, Abi, Ania e Cooperative) e dei sindacati, d’accordo sulla necessità  di semplificare la materia dei contratti di lavoro, riducendo la precarietà . Le parti sociali hanno già  inviato le proposte al ministero che verranno messe a confronto con delle «tabelle sinottiche» per verificare affinità  e divergenze. Il primo round è sulla «flessibilità  in entrata», sul tavolo la proposta del ministro Elsa Fornero di rendere più caro il contratto a tempo determinato, con restituzione di una parte della maggiorazione in caso di trasformazione in contratto a tempo indeterminato. Posizioni diverse tra governo, sindacati, Confindustria e Rete Impresa (artigiani e commercianti), ma non inconciliabili. Nelle tabelle ci saranno — oltre all’apprendistato, il contratto «prevalente», quindi canale privilegiato per l’accesso al lavoro dei giovani — almeno otto tipologie contrattuali (attualmente ce ne sono 46, secondo Cgil): contratti a tempo indeterminato, associazione in partecipazione, partite Iva, lavoro a chiamata, part-time, buoni lavoro o vouchers, lavoro in somministrazione e collaborazione coordinata a progetto. Rete Impresa non vorrebbe rendere più cari i contratti a tempo determinato, come spiega il vicedirettore Mauro Bussoni: «Siamo contrari a una penalizzazione dei contratti a tempo determinato e a chiamata». Tra i sindacati, la Cisl apprezza la proposta del governo: vorrebbe l’abolizione dell’associazione in partecipazione e maggiore determinazione sulle false Partite Iva. Si dice d’accordo con il governo sulla valorizzazione del lavoro in somministrazione, in modo che possa riassorbire tutte le forme di flessibilità  brevi. Infine chiede la parificazione retributiva e contributiva dei co.co.pro. Per Bussoni (Rete Impresa), «in questa fase tutti resteranno molto abbottonati. Perché quello che conta è l’equilibrio generale e bisognerà  aspettare le partite su ammortizzatori e articolo 18 per trovare una sintesi».


Related Articles

Lanciare il sasso per vedere l’effetto che fa: i conti sballati di Renzi

Loading

Corte dei Conti e Bankitalia: ecco i «nodi irrisolti» e le «occasioni mancate» di una manovra finanziaria piena di tagli e tasse

Lo spettro Lehman torna tra le banche

Loading

La crisi della Grecia e le incertezze dell’Europa si ripercuotono sulle borse mondiali. L’Eurogruppo rinvia la sesta tranche di aiuti ad Atene Tre anni fa l’esplosione della quarta banca d’affari del mondo innescò un «credit crunch»

Prestiti interbancari fermi per il «rischio Grecia». Bernanke (Fed) promette aiuti ed evita il tracollo

Centri per l’impiego? Settemila addetti per milioni di disoccupati

Loading

Centri per l’Impiego. Impietoso il confronto col resto d’Europa: molte sedi senza internet specie al Sud. Cristina Grieco, coordinatrice delle regioni: i 6mila navigator non entreranno nei nostri centri

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment