Meno Cig, più disoccupati

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Scende la cassa integrazione, ma aumenta la disoccupazione. È un quadro a tinte fosche quello presentato dall’osservatorio cig del dipartimento settori produttivi della Cgil nazionale.
Nel rapporto di gennaio si mette in luce come la cassa integrazione abbia iniziato il 2012 con un calo significativo, segnale però di «una progressiva transizione verso la disoccupazione». Del resto le 54.981.196 ore registrate a gennaio segnano un discesa sul mese precedente del -9,58%, mentre sullo stesso mese dell’anno scorso la flessione è stata dell’8,46%. numeri che «nascondono» 312 mila lavoratori coinvolti nei processi di cassa, con un taglio netto del reddito per circa 211 milioni di euro, pari a circa 675 euro per ogni singolo lavoratore. Tutti questi dati sono frutto delle elaborazioni effettuate sulle rilevazioni Inps.
E che trovano conferme in uno studio realizzato da Confcommercio sul clima di fiducia delle imprese nel nostro Paese. Dai dati raccolti, emerge come per il 76,2% delle imprese interpellate, appartenenti al ramo del commercio, del turismo e dei servizi, l’economia italiana è in deciso peggioramento nel quarto trimestre del 2011 (erano il 58,9% nel trimestre precedente) e questo pessimismo rimane per oltre il 40% delle imprese anche nelle previsioni per il primo trimestre del 2012.
Peggiora anche l’andamento economico delle stesse imprese (segnalato dal 43,9% del campione rispetto al precedente 30,6%) e rimane elevata (21,6%) la quota di imprese che prevede un analogo risultato anche nel primo trimestre dell’anno in corso. In aumento anche le imprese che registrano un calo dei ricavi e un aumento dei prezzi praticati dai fornitori. E sono oltre la metà  (il 56,4%) le imprese esposte verso la pubblica amministrazione che registrano un aumento dei ritardi di pagamento.
A livello geografico sono le imprese del Mezzogiorno a registrare le maggiori percentuali relative al peggioramento di tutti gli indicatori. Insomma, il deciso deterioramento del clima di fiducia e degli indicatori congiunturali delinea un quadro che, in qualche caso, ci riporta indietro ai livelli della fine del 2008, quando il nostro paese fu investito dalla crisi economica.
Tornando ai dati raccolti dalla Cgil, il segretario confederale del dipartimento settori produttivi, Vincenzo Scudiere, sottolinea come ci si trovi di fronte ad «una situazione che non consente ottimismi in un paese entrato nell’incubo della recessione. Alla riduzione della cassa c’è un contestuale aumento del livello di disoccupazione e di mobilità , così come il calo di quella in deroga: è il segno della conclusione o della mancata approvazione dei finanziamenti delle regioni».
«Siamo in piena emergenza», aggiunge Scudiere «e per questo dobbiamo occuparci delle criticità  dettate dalla crisi: dal garantire gli strumenti di tutela al dare risposta agli oltre 70 mila »esodati« che si trovano in una situazione disperata: senza lavoro e senza futuro».
Nel dettaglio dell’analisi della Cgil, il ricorso alla cassa integrazione ordinaria (cigo) frena a gennaio la sua riduzione e si attesta a un -1,41% sul mese precedente per un monte pari a 20.298.430. Sullo stesso mese del 2010 invece si registra un aumento del +11,08%. Per quanto riguarda la cassa integrazione straordinaria (cigs) le ore registrate a gennaio sono 21.401.025 per un -9,14% su dicembre mentre la riduzione tendenziale è del -9,92%. Infine, recita il rapporto Cgil, la cassa integrazione in deroga (cigd) con le sue 13.281.741 ore di gennaio diminuisce sul mese precedente del -22,94% e del -26,34% sullo stesso mese del 2011.


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