Online gli stipendi dei ministri Monti nel 2011 ha superato il milione la Severino batte Passera 7 a 3

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ROMA – Ultimo tra i suoi, quando il ritardo stava per trasformarsi in giallo, il premier Monti pubblica solo al rientro da Bruxelles sul sito di Palazzo Chigi la dichiarazione patrimoniale. Sono passate le 23, ancora pochi minuti e avrebbe sforato la scadenza che lui stesso aveva dettato a ministri e sottosegretari. A fine giornata, l’unico a non averla rispettata risulta essere il sottosegretario all’Agricoltura Franco Braga. 

il patrimonio del presidente
Mario Monti dichiara a fine 2011 un reddito di 1 milione 10 mila euro, era di 1,5 milioni nel 2010: derivanti da «lavoro dipendente o assimilato, lavoro professionale e diritti d’autore». Denuncia 16 immobili tra Milano, Bruxelles e Varese (dove detiene 9 unità  abitative e un negozio), ma anche la comproprietà  di un ufficio e due negozi a Milano. Sottolinea di non possedere «azioni di singole società », ma fondi comuni azionari e obbligazionari sì, per 11 milioni: 5,3 milioni Intesa San Paolo, 4,6 milioni Bnp Paribas, il 50 per cento (restante metà  alla moglie) di obbligazioni Deutsche Bank per 1,3 milioni e poi conti correnti cointestati sempre con la moglie per 127 mila euro presso la Ing di Bruxelles e per 19 mila presso Ubi Banco di Brescia. Due auto Lancia, una Dedra e una Kappa. Monti allega anche la dichiarazione della moglie Elsa Antonioli, con la quale divide la proprietà  di alcuni immobili. La first lady dichiara attività  finanziarie per 2.025.500 di euro.
Eccola la “glasnost” del governo tecnico, dentro compare di tutto. Ex banchieri che hanno rinunciato a utili e stock option e professionisti da redditi a sei zeri. Tutti amanti del mattone: case, ville in Italia e fabbricati da Budapest a Parigi a New York, passando per le baite e i pascoli di Piero Giarda e per i 24 immobili in comproprietà  di Anna Maria Cancellieri. Difficile trovare tra i 17 ministri, i vice e i sottosegretari qualcuno che ci guadagnerà , da questo anno e mezzo al governo. In ogni caso molti di loro vantano patrimoni immobiliari e pacchetti azionari tali da poter compensare questa parentesi da 199 mila euro lordi. E siccome del futur non vi è certezza, il ministro Piero Giarda con ironia precisa di guadagnare adesso 16,234 euro lordi, ma «il reddito del 2012 dipenderà  dalla durata del governo». 

professionisti battono banchieri
Tutti ad attendere al varco Corrado Passera e invece si scopre che il ministro più ricco è l’avvocato Paola Severino, responsabile della Giustizia (Andrea Riccardi il più povero con 120 mila euro). Nel 2011 il Guardasigilli ha dichiarato un reddito (relativo al 2010) di poco superiore ai 7 milioni di euro. Doppio rispetto al collega dello Sviluppo, Passera appunto, che ne dichiara per 3,5 milioni da ex ad di Intesa. Entrambi dichiarano anche quanto versano all’erario (4 milioni la Severino, 1,5 Passera). «Chi guadagna e paga le tasse non è un peccatore e va guardato con benevolenza, non con invidia» afferma il ministro della Giustizia. Nella dichiarazione di Passera non compare la liquidazione dalla San Paolo: si scopre che a dicembre vi ha rinunciato. Nel suo patrimonio compaiono invece gli 8,8 milioni di depositi derivanti dalla vendita di azioni del gruppo. Possiede partecipazioni e obbligazioni per 12 milioni, ma dichiara anche mutui per 2,9 milioni (anche per un fabbricato a Parigi). Braccio destro di Passera in Intesa, l’attuale viceministro alle Infrastrutture Mario Ciaccia: dichiara un reddito da 1,6 milioni (9 proprietà  e comproprietà  immobiliari) oltre a un fabbricato a Budapest e tre auto tra le quali una Porsche, ma mantiene anche investimenti in un portafoglio di Intesa Sanpaolo per 1,4 milioni di euro. In ogni caso, quanto a reddito, anche questo “banchiere” è superato da un professionista: Piero Gnudi, commercialista bolognese e ministro del Turismo da 1,7 milioni di reddito.

pensioni d’oro e manager di stato
È un governo con discreto numero di pensionati che adesso cumulano dunque l’indennità  al trattamento di quiescenza. Il ministro della Difesa Giampaolo Di Paola nel 2011 ne ha dichiarato una da 314 mila che ha fatto lievitare il suo reddito a 370 mila. Ancor più l’ex segretario generale del Senato Antonio Malaschini, oggi sottosegretario alla Presidenza, che tocca quota 708 mila euro lordi. O il ministro ai Rapporti col Parlamento Piero Giarda coi suoi 262 mila euro comprensivi dei gettoni per due cda. Il sottosegretario alla Presidenza Giampaolo D’Andrea, ex parlamentare, ha chiesto la sospensione del vitalizio (245 mila euro nel 2011). A rimetterci di più, coi banchieri, anche gli alti burocrati. Il viceministro all’Economia Vittorio Grilli, da direttore generale del ministero guadagnava 400 mila euro (ma ora è tra coloro che non ha dichiarato l’ultimo reddito). Il ministro degli Esteri Terzi da ambasciatore negli Usa percepiva 337 mila euro. Il sottosegretario alla Presidenza Catricalà  alla guida dell’Antitrust guadagnava più del triplo: 740 mila euro lordi l’anno. 

ritardo o omissioni
Non hanno dichiarato i redditi del 2010 la Cancellieri e tredici sottosegretari, tra i quali Michel Martone (che fa sapere però di andare in Vespa e Smart). Il sottosegretario alle Politiche agricole, Franco Braga, è l’unico che in serata non aveva ancora pubblicato sul sito la situazione patrimoniale. Tra i piccoli grandi lussi, la Porshe del ministro dell’Agricoltura Catania o la Harley Davidson del capo della Farnesina Terzi.


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