Contro Assad Contro l’intervento militar-umanitario

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La rivoluzione siriana è parte della primavera araba, del risveglio di milioni di donne e di uomini che vogliono liberare se stessi e i propri Paesi dalla tirannia, oppressione e sfruttamento, in Siria come in Egitto, Tunisia, Bahrein, Yemen, Giordania, fino all’Arabia saudita dominata da una delle monarchie più reazionarie e oscurantiste.
Noi condanniamo senza appello la repressione feroce del dittatore Assad e del suo clan: migliaia di morti, negazione della libertà  di informazione ed assassinio di giornalisti, migliaia di arresti di dissidenti, omicidi e pestaggi di giornalisti, vignettisti, esponenti di organismi di difesa dei diritti umani, distruzioni di massa, sequestro e tortura di migliaia di desaparecidos.
Con la stessa forza, rifiutiamo la retorica dell’ennesima «guerra umanitaria»: dalla Jugoslavia all’Iraq, al pantano afghano ancora in corso fino al recente precedente libico, abbiamo visto le sofferenze, i morti causati dalla Nato per «proteggere» i civili, l’indegno gioco sulla pelle delle popolazioni. Qualsiasi intervento straniero sottrarrebbe alla popolazione siriana e alle forze democratiche e rivoluzionarie il controllo sul futuro del loro paese e la sua sovranità , rendendolo prigioniero degli interessi delle grandi potenze, globali e regionali. Vogliamo sostenere la rivoluzione siriana nella lotta per una vera democrazia, il rispetto dei diritti umani, la giustizia e la dignità , così come sosteniamo l’eroica lotta del popolo palestinese contro l’occupazione israeliana, per il diritto alla vita, alla terra e alla libertà . 
Fra poche giorni, il 15 marzo, ricorrerà  il primo anno dall’inizio della sollevazione del popolo siriano contro il regime del clan Assad: facciamo appello a tutte gli amici e le amiche della giustizia e della pace, a tutte le forze politiche democratiche ed antifasciste, a manifestare in tante città  contro il regime assassino di Bashar Assad, per il sostegno a tutte le popolazioni arabe in rivolta, in solidarietà  alla forze popolari, democratiche e rivoluzionarie, partecipando poi alle inizitive della comunità  siriana di opposizone. 
Non vogliamo embarghi contro la popolazione, siamo contro ogni intervento militare «senza se e senza ma», che si chiami missione «umanitaria» o «No-Fly Zone». Vogliamo l’immediata cessazione delle operazioni militari del regime contro la popolazione. Vogliamo che l’Onu organizzi una commissione di inchiesta indipendente e non armata che si rechi in Siria e verifichi le violazioni dei diritti umani e costruisca le condizioni per elezioni libere e la fine della repressione. Vogliamo che sia il popolo siriano a decidere del proprio futuro e che la solidarietà  dei popoli abbracci la lotta della popolazione siriana.
Piero Maestri, Germano Monti, Fabio Marcelli, Vauro Senesi, Vittorio Agnoletto, Franco Russo, Ciro Pesacane, On.le Stefano Pedica, Riccardo Torregiani, Annamaria Rivera, Laura Quagliuolo, Simona Cataldi, Karim Metref, Maria Carla Biavati, Fabio Ruggiero, Roberto Dati, Enrico Bertelli, Giuliana Ortolan, Massimo Gatti, Paola Festari, Egle Piccinini, Pierangelo Monti, Maria Rosa Tadiello, Francesco Monti, Daniele Monti, Elena Monti, Ettore Zerbino, Renata Ilari, Adel Jabbar, Antonio Celi, Prof. Jolanda Guardi, Federico Stolfi, Donatella Biancardi, Sandro Barone, Beppe Orlandi, Flavio Mongelli, Simone Febbo, Edvino Ugolini
Coordinamento nazionale siriano per il cambiamento democratico, Giuristi democratici, Ipri-Rete Corpi Civili di pace, Associazione RETOUR
Per adesioni: rivoluzionesiriana@libero.it 
L’appuntamento a Roma è per venerdì 16 di fronte l’ambasciata siriana, in Piazza dell’Aracoeli; a Milano in Corso Sempione, davanti alla sede RAI


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