L’Udc punta su Raiuno, la dg Lei insiste contro Celentano

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Calato ormai da giorni il sipario su Festival di Sanremo, a viale Mazzini ancora si discute del «caso Celentano». Del resto «il sermone inutile e inopportuno» (così lo definisce la direttrice generale della Rai Lorenza Lei), del Molleggiato, è da subito stato preso a pretesto per aprire nuove partite sulla tv pubblica. E così, nella riunione del consiglio d’amministrazione di ieri, dopo aver ascoltato sul «caso» sanremese il direttore di Raiuno Mauro Mazza, il consigliere dell’Udc Rodolfo De Laurentiis presenta un ordine del giorno per chiedere un «riassetto organizzativo» della rete ammiraglia con eventuale sostituzione del suo direttore.
L’odg sarà  discusso la settimana prossima dal cda che, pur scadendo a fine mese, si potrebbe trovare a nominare in extremis il nuovo direttore di Raiuno. Il presidente della Rai Garimberti non ci trova nulla di strano. Ascoltato dalla commissione parlamentare di vigilanza insieme alla dg Lei, risponde così alle obiezioni sull’ordine del giorno anti-Mazza: «Se il cda deve smettere di funzionare perché è in scadenza, allora è inutile riunirci. Questo cda vuole lavorare fino alla fine e valutare se c’è un problema a Raiuno». L’iniziativa dell’ordine del giorno è condivisa dal consigliere del Pd (l’unico rimasto dopo le dimissioni di Nino Rizzo Nervo) Giorgio van Straten. Il Pdl, che ha già  parecchie grane al suo interno, difende invece Mazza dai «centristi della Rai» che «vorrebbero mettere le mani» sull’ammiraglia. E continua a difendere anche la legge Gasparri che – tornato invece a sostenere Garimberti in vigilanza, ricevendo il plauso del Pd – va riformata perché «i miei tre anni alla presidenza hanno confermato che con questa governance non si va avanti. L’ho detto a Monti, incontrandolo a palazzo Chigi». Di ipotesi di riforma ne circolano parecchie (ieri dal Pd Enrico Letta ha proposto un amministratore unico con pieni poteri e un cda composto da tre «personaggi autorevoli» scelti dai presidenti delle camere), ma ormai i tempi sono stretti e non si esclude nemmeno una proroga degli attuali vertici.
Concentrata ancora su Sanremo, invece, Lorenza Lei. Che in commissione di vigilanza sottolinea il successo di ascolti e di introiti pubblicitari del festival, ma aggiunge che il Comitato etico della Rai «sta valutando» il «caso» Celentano per verificare se sia stata rispettata la clausola del codice etico inserita nel contratto, ed «è la prima volta che un artista di questo calibro la accetta». Il Clan Celentano ribatte chiedendo a cosa serva un codice etico che «probabilmente non rispetta nessuno, a cominciare dalla Rai e di questo, nell’ambito della nostra trattativa, ne abbiamo avuto una riprova». Infatti, nonostante quanto sostenuto dalla dg, «ci era stato assicurato che anche altri artisti importanti avevano firmato» la clausola.
E in vigilanza, il presidente della commissione Sergio Zavoli conclude la seduta tirando le somme: «Rare volte, in questi anni, si era reso così manifesto il bisogno di chiarezza e indirizzi: traggo da questa audizione la certezza di una Rai in grado di rigenerarsi solo accettando nuove regole e comportamenti. Molto lascia intendere che un ciclo sia concluso».


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