I Paperoni non conoscono crisi più ricchi di 95 miliardi di dollari

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MILANO – Crollano le Borse, volano gli spread, falliscono intere nazioni, ma sull’esclusivissimo club dei trilionari del mondo non tramonta mai il sole. I 40 uomini più ricchi della terra, secondo la classifica redatta da Bloomberg, hanno guadagnato da inizio anno 95 miliardi di dollari, portando il loro patrimonio oltre l’astronomica quota di un trilione. Cifre da Paperon de Paperoni, una pioggia d’oro a dodici zeri pari a quattro volte il Prodotto interno lordo della Grecia o a metà  dell’intero debito pubblico tricolore. Una montagna di denaro che da gennaio scorso è cresciuta al ritmo medio di 33 milioni all’ora, dribblando la crisi dei debiti sovrani e cavalcando i capricci delle Borse. Qualche giorno giù, molti su. Con l’ultimo colpo di reni (+6,1 miliardi) fresco fresco di venerdì scorso.
L’Oscar dei super-ricchi è ancora in mano a Carlos Slim. Il magnate delle tlc messicano ha accumulato una fortuna da 69 miliardi di dollari. E visto che piove sempre sul bagnato, il suo conto in banca è salito del 12,5% da gennaio. In attivo sono anche i suoi più immediati inseguitori: le buone performance di Microsoft hanno fatto lievitare (+13%) a 63 miliardi il valore di Bill Gates, mentre Warren Buffett – che a Wall Street chiamano il guru di Omaha – ha fatto per una volta peggio dei suoi più diretti concorrenti: da inizio anno, pover’uomo, si è dovuto accontentare di un guadagno di un miliardino di dollari, noccioline per uno che nel portafoglio ne ha già  44.
L’elenco dei trilionari è la fotografia fedele di un mondo dove la ricchezza sta allargando di molto i suoi confini. Il fenomeno del 2012 è il brasiliano Eike Batista (proprietario di un mezzo impero alla Borsa di San Paolo) che con un clamoroso +40% ha scalato posizioni su posizioni in classifica entrando nella top ten e mettendo il fiato sul collo al raffinato Bernard Arnault – il patron di Louis Vuitton è quinto con 40 miliardi – e a Larry Ellison di Oracle. La prima donna è l’arzilla Liliane Bettencourt, 90enne madre-padrona de L’Oreal. In tasca ha un gruzzoletto da 23 miliardi (+15% da inizio anno) su cui – con lei ancora in vita – si è già  scatenata una pirotecnica guerra per l’eredità . In graduatoria ci sono gli sceicchi arabi e gli oligarchi russi, i ricchi dell’era 2.0 come Mark Zuckerberg di Facebook (20 miliardi) poche posizioni dopo l’unico italiano in lista: quel Michele Ferrero che un Ovetto Kinder e un barattolo di Nutella alla volta ha messo nel salvadanaio 22,3 miliardi di dollari (17 miliardi di euro). E per lui, una volta tanto, i soldi son proprio noccioline.
I Paperoni di casa – a parte la famiglia di Alba – si accontentano di cifre decisamente più modeste (tutto è relativo) di quelle stratosferiche che girano nella classifica di Bloomberg. Qualche soddisfazione però, malgrado il periodo di vacche magre per il paese, se la sono cavata anche loro: Patrizio Bertelli e Miuccia Prada hanno collocato a Hong Kong il loro regno nella moda. E oggi la loro partecipazione nel gruppo vale oltre 13 miliardi di euro. L’impressionante balzo del 60% messo a segno dal titolo da inizio anno potrebbe a breve spalancar loro la porta del club dei 40 trilionari.
Benissimo (+22%) è andata pure a Leonardo Del Vecchio, favorito dalle eccellenti performance a Piazza Affari della sua Luxottica. Qualche quattrino (-5,7%) l’hanno perso pure i Rocca, la dinasty siderurgica della Tenaris, che però si possono consolare con un patrimonio che resta saldamente sopra i nove miliardi di euro. C’è invece un Paperone che, un miliardo in fumo alla volta, rischia di trasformarsi tra poco in un Paperino qualsiasi: è Silvio Berlusconi. Pochi anni fa, con Mediaset sugli scudi, il suo patrimonio personale viaggiava a gonfie vele oltre quota sei miliardi. Ora il vento è girato. Il Cavaliere ha perso la poltrona di Palazzo Chigi e da qualche tempo le sue aziende non brillano più come una volta. Risultato: Fininvest controlla oggi partecipazioni per “soli” 1,7 miliardi. E da inizio anno ha visto sparire un altro 18% del suo patrimonio.


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