Imu, legge elettorale riforme e giustizia La crisi è di nervi

Loading

La rateizzazione dell’Imu, chiesta e ottenuta dal Pdl e avversata dal Pd, e la nuova legge elettorale, annunciata da settimane ma bloccata dalle esigenze opposte dei partiti. Per quanto riguarda l’Imu, domani la novità  sarà  presentata alla camera dove è in discussione il decreto fiscale (è stato già  approvato dal senato e scade il 1Ëš maggio). La nuova tassa sugli immobili, decisa dal governo Berlusconi ma aumentata nell’importo dal governo Monti, è il piatto forte della stangata di primavera che attende i contribuenti. Non piace nemmeno ai comuni perché, pur essendo spacciata come una tassa «federalista» trasferisce il gettito alle casse centrali dello stato. Il relatore, Gianfranco Conte del Pdl, presenterà  un emendamento per portare da due a tre le rateizzazioni dell’Imu (a giugno bisognerà  pagare, poi anche a settembre e a dicembre). Lo ha preteso il segretario del Pdl Alfano che ha spiegato così le sue ragioni: «Una sola rata sarebbe improponibile per le famiglie che vivono in una situazione di grande difficoltà ». Alfano è sicuro che il governo gli verrà  dietro, ha la garanzia di Monti. Bersani non ci sta, si fa carico delle preoccupazioni dei comuni che «già  non sanno che pesci prendere e se le rate diventano tre non riusciranno a pagare gli stipendi». Sostiene il segretario del Pd che «l’Imu così pesante dà  fastidio anche a me» e ricorda ad Alfano che «la nostra proposta era fare un’imposta personale sui grandi patrimoni personali». Ma da una parte il Pdl la patrimoniale non l’accetterà  mai, dall’altra il segretario della Fiom Landini ricorda a Bersani che «il Pd è al governo, più che parlare di patrimoniale dovrebbe farla». Sull’Imu però un accordo non sarà  impossibile trovarlo, visto che o stesso responsabile economico del Pd Fassina apre alla rateizzazione spiegando che per i comuni «una soluzione si può trovare» aumentando la quota spettante ai comuni della prima e della seconda rata. Dietro l’angolo c’è il confronto ad alta tensione sul disegno di legge di riforma del lavoro, che proprio domani parte al senato. «Ci sono più falchi che colombe e qualcuno nel Pdl non vuole l’accordo», ha detto ieri il relatore in quota Pd, Tiziano Treu. Con lui si è riunito proprio Bersani, che ieri era a Cortona, ospite del seminario organizzato dalla corrente di Dario Franceschini. Il segretario ha annunciato di voler parlare di crescita con Monti, martedì, o almeno di «come dare un po’ di lavoro in giro, fare un po’ di investimenti e far girare un po’ di liquidità ». Non è escluso che i tre leader della maggioranza (ci sarà  anche Casini) finiranno per affrontare anche il tema della legge elettorale, visto che ancora ieri quello che doveva essere l’accordo più importare della legislatura si è risolto in una serie di reciproche accuse di voler bloccare tutto. Tanto che il presidente del senato Schifani ha detto di essere «stanco delle molte dichiarazioni dei partiti che vogliono cambiare il sistema di voto ma poi non trovano la sintesi tra di loro per presentare un testo». L’intesa firmata dalla maggioranza Pdl-Pd-Udc sul ritorno al proporzionale e alle alleanze post voto è continuamente messa in discussione dall’interno dei partiti e ormai si parla di un disegno di legge non prima di maggio-giugno. E le spine nella maggioranza non sono nemmeno finite: dietro l’angolo c’è la madre di tutte le polemiche, la riforma della giustizia.


Related Articles

Tangente da 80 mila euro per un appalto nuovo scandalo alla corte di Alemanno

Loading

Roma, sei indagati per corruzione. Nel mirino un podologo membro della fondazione del sindaco

L’imbarazzo dei credenti pdl: parlava per tutti e non di politica

Loading

ROMA — «Parole molto forti e molto chiare che servono di più a chi ha più responsabilità ». Il presidente pdl della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, cattolico, tra tutti i cattolici del centrodestra è il più fermo e pacato nel commentare la prolusione del cardinale Presidente della Cei, Angelo Bagnasco.

Come si scrive il dopo Monti?

Loading

Il governatore e l’ex pm riaprono «il cantiere» delle alleanze. Bersani incoraggia. Purché non si parli più di inciucio col governo. E di primarie Di Pietro: se proveranno a ostacolarci con una nuova legge elettorale, avremo la forza per resistere. Idv e Sel sono una coalizione

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment