«Commissariare le Regioni non virtuose»

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ROMA — «Le Regioni non sono solo malcostume» ricorda il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. «Bisogna saper vedere tutti gli aspetti di determinate istituzioni e non coglierne solo quello negativo che si può annidare e viene rivelato negli episodi di questi giorni».
Ovvero il tornado di bonifici più che sospetti, rimborsi gonfiati e vacanze a scrocco che sta devastando la credibilità  di parecchi consigli regionali. Un tracollo politico ed etico per cui il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, propone una soluzione drastica: «Occorre commissariare le amministrazioni non virtuose». Gli risponde perentorio Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl: «Più che dirlo, bisogna farlo».
Polemico il commento di Nichi Vendola, presidente di Sel e presidente della Puglia: «Oltre a commissariare gli enti non virtuosi, forse è il momento di commissariare anche questi ministeri e quei ministri non virtuosi, che poco o nulla stanno facendo di fronte alle centinaia di drammatiche situazioni di crisi industriali nel Paese».
Anna Maria Bernini, deputato e portavoce vicario del Pdl, dice che «ha ragione Napolitano: non si può generalizzare parlando di Regioni solo come ricettacolo di malcostume». Perche è vero che «quanto sta accadendo in questi giorni dà  la sensazione di una gigantesca tangentopoli regionale moltiplicata per venti, agli occhi di chi assiste attonito all’imbarazzante scenario di asserite malversazioni, ruberie e fiumi di danaro convogliati e spesi in maniera troppo disinvolta e troppo poco trasparente».
Tuttavia — dichiara Bernini — «proprio perché mai come ora è fortissima nella gente la tentazione di buttare, con l’acqua sporca delle pratiche illecite, anche il bambino della buona politica, oggi più che mai il Pdl sarà  intransigente, il primo e più severo giudice nei confronti di chi ha sbagliato. E il più implacabile promotore del percorso di spending review».
Sullo scandalo delle spese folli delle Regioni il ministro della Salute Renato Balduzzi osserva che «qualunque cittadino onesto e in buona fede reagisce indignato, bisogna trovare comportamenti adeguati». Una via da intraprendere la indica il ministro della Giustizia, Paola Severino. «Da cittadini c’è lo sconforto di vedere come le risorse pubbliche sono state utilizzate in maniera scorretta. La gravità  dei fenomeni che sono sotto gli occhi di tutti, induce ad alcune riflessioni e anche a un rafforzamento dell’apparato di prevenzione e di sanzione». La soluzione che il Guardasigilli ritiene più giusta: «Con una legislazione più rafforzata, questi fenomeni potranno essere combattuti meglio».
Più o meno per questa linea si è espresso Massimo D’Alema, che condivide la proposta del presidente dell’assemblea delle Regioni, Vasco Errani, per una riduzione dei consiglieri e delle spese attuata per decreto legge. «Bisogna abbattere i costi ed esercitare un controllo severo».
Contro la disparità  di trattamento tra Regioni e Province, a favore delle prime, insorge il presidente della Provincia di Brindisi Massimo Ferrarese, con una lettera inviata al premier Mario Monti. «Mentre voi cancellate la nostra e altre Province, ritenendole costose e inutili, proprio in questi giorni emerge che in molte Regioni sono stati compiuti, e ancora si compiono, sprechi e ruberie di proporzioni ben più grandi del risparmio che garantirebbe il riordino delle Province». E contesta la decisione di eliminare «proprio chi, come noi, è stato precursore della spending review. Già  tre anni fa ci siamo ridotti i compensi del venti per cento».


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