Dai piccoli di Varese al Nordest, ora il territorio produce film

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Il costo della produzione è stimato in 2 milioni di euro, una parte consistente è stata già  coperta da un industriale lombardo e da un mecenate tedesco che ama l’opera di Chiara. Per il resto si confida sui piccoli imprenditori di Varese che possono essere interessati anche al product placement dei distretti. Sostiene Sarah Maestri, l’attrice di Luino — come Chiara — che sta promuovendo l’iniziativa: «Il cinema può essere di grande aiuto al territorio. Può veicolare i marchi che hanno fatto grande Varese dagli anni 30 e può dare ritorni impensabili in termini di indotto turistico. Fare vedere i luoghi dei libri di Chiara è un’occasione unica e può contribuire ad attrarre visitatori, come è accaduto in Sicilia grazie alla serie televisiva incentrata sul commissario Montalbano». A condurre l’operazione è una piccola società  di produzione con sede a Luino, la Chichinscì, il regista del film sarà  Toni Trupia, un giovane che si è fatto le ossa come assistente di Michele Placido e a interpretare la figura di Augusto Vanghetta, il pretore magistralmente descritto da Piero Chiara, sarà  Silvio Orlando.
Per rendere possibile finanziariamente operazioni come quella di Varese è decisivo l’utilizzo del tax credit che permette agli imprenditori di detrarre fino al 40% delle somme investite. Finora hanno fatto ricorso in qualità  di investitori al tax credit grandi banche come Bnl, Intesa e Popolare di Vicenza mentre siamo ai primi esperimenti che hanno come protagoniste le piccole e medie imprese. Un caso di successo si è registrato nel Nordest con «Io sono Li», il film diretto da Andrea Segre che racconta la storia di una giovane cinese arrivata a Chioggia. La società  di produzione è la Jole Film dell’attore Marco Paolini e Francesco Bonsembian che in fase di raccolta finanziaria si era rivolta con successo alle aziende venete trovando una sponda nella Benetton ma anche tra i Piccoli. Commenta Bonsembian: «Per avere successo un film pagato dal territorio non deve costare in tutto più di 2 milioni di euro e deve riuscire a vendere all’estero, perché i proventi che arrivano dalla proiezione nelle sale da soli non bastano proprio. Noi ci siamo riusciti e siamo vicini al break even dell’operazione». Il film di Segre ha portato a casa un premio Donatello per la migliore attrice ed è entrato nella terna del premio Lux che verrà  assegnato il 21 novembre dal Parlamento europeo. L’esperienza di “Io sono Li” è stata così interessante che la Jole Film sta per partire con un replay finanziando con lo stesso iter un nuovo film di Segre, “La prima neve”.


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