E in chiesa tra i nostalgici compare Delle Chiaie
In piazza, al funerale di Pino Rauti, c’è un po’ di tutto. «La trama spezzata di una comunità che rimane in cammino», come dice nel suo ricordo da figlia e da politica, Isabella. Quella trama è fatta di nostalgici dell’Msi, di rautiani della prima ora, di extraparlamentari, di antifiniani da sempre, ma anche di chi Fini lo ha seguito per anni e ha mal digerito lo strappo di Fiuggi prima e la vicenda della casa di Montecarlo poi. In chiesa compare anche Stefano Delle Chiaie, ex leader di Avanguardia nazionale, processato (e assolto) per la strage di piazza Fontana. E c’è Adriano Tilgher, oggi a «La Destra»: «La contestazione a Fini? Sono arrivato dopo, non l’ho vista». E se ci fosse stato? «Io non l’avrei fischiato, anche perché Fini non l’ho mai amato. Mentre quello è stato lo sfogo dettato dal risentimento di chi lo ha amato fino alla follia e si è sentito nel tempo tradito». Tra i presenti, oltre a molti parlamentari ex an (La Russa e Gasparri, Ronchi e Landolfi, Ciarrapico e Augello, Rampelli e Meloni), anche Luca Romagnoli, segretario di Fiamma tricolore, partito fondato da Rauti dopo Fiuggi: «Fini è stato abile a presentarsi e a sfruttare l’occasione per i suoi obiettivi: suggellare il baratro che lui ha aperto con questo mondo». Ma al momento degli insulti Romagnoli dov’era? «Davanti all’altare». E i suoi militanti? «Erano molti. Ma non credo che sarebbero stati così stupidi nel cadere in questa provocazione…».
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