“Grillo sta diventando come Scientology”

Loading

BOLOGNA – «Non si può procedere alla lapidazione di una persona solo perché non la pensa come Grillo. Non voglio che questo Movimento, in cui ho creduto, si trasformi in Scientology. Non voglio si trasformi in un mostro». Si sente così Federica Salsi, la consigliera comunale grillina scomunicata dal blog del “capo politico” del Movimento per la sua partecipazione a Ballarò: «La tv è il vostro punto G» era stata la condanna del leader. La Salsi parla in consiglio comunale. Sola, tra i banchi dei suoi compagni grillini, tra cui il fedelissimo del blogger Massimo Bugani, i quali si alzano e cercano posto lontano da lei, lasciandola sola tra sedie vuote. Un isolamento politico che diventa anche fisico.
Provata, addolorata e delusa la Salsi non rinuncia però alla sua arringa. Quello che qualche mese fa il “ribelle” Giovanni Favia aveva detto in un fuorionda («Nel Movimento non c’è democrazia») la Salsi lo scandisce nell’aula del consiglio comunale. «Noi ci chiamiamo Movimento, ma a volte ci comportiamo come una setta». E poi attacca: «Io non sono una showgirl, ma sono una persona, e voglio essere rispettata, sia da Grillo che dagli attivisti». E poi mette in discussione la parola del “capo politico”: «Grillo, non avevi detto che non avremmo fatto accordi con gli altri partiti? Ora proporre Di Pietro è un tradimento». I candidati alle politiche? «Gente che non è formata per i compiti che andrà  a svolgere». Avverte: «Non voglio vedere il Movimento diventare pericoloso. Se le mie parole serviranno alla maturazione di una consapevolezza che si sta imboccando una strada sbagliata politicamente, quella con Di Pietro, e moralmente, la denigrazione sistematica di chi non la pensa come te, allora saranno utili a qualcosa».
Attorno a lei c’è il vuoto che indigna molti. L’immagine dei due consiglieri grillini che si alzano e la lasciano sola fa infuriare anche la presidente della Camera Rosi Bindi: «Inaccettabile il comportamento nei confronti della Salsi. Se fossi stata in consiglio mi sarei seduta accanto a lei». Il deputato Udc Gianluca Galletti parla di «spettacolo degradante». Ma Bugani e Marco Piazza, suoi compagni in consiglio, non ammettono repliche. Restano lontani da lei per tutta la seduta e quando il vendoliano di Sel Lorenzo Cipriani presenta un ordine del giorno che condanna le frasi maschiliste usate da Grillo contro la consigliera a 5 Stelle non partecipano al voto. Si prepara del resto la resa dei conti nel Movimento a 5 Stelle emiliano. Un terremoto che rischia di essere simile a quello dell’Idv a Roma, dove ieri si è dimesso il capogruppo alla Camera Massimo Donadi, che aveva polemizzato apertamente nei giorni scorsi con la linea di Di Pietro, e che aveva predicato la continuità  tra la “vecchia” e la “nuova” Idv: «È una scelta che compio con serenità  e convinzione affinché nella riunione dei gruppi parlamentari nessuno possa usare strumentalmente questo tema per eludere l’unico confronto dirimente, quello sulla rottamazione di Idv che Di Pietro sta scientemente portando avanti» ha spiegato ieri Donadi. Ironia della sorte, proprio mentre si profila il “flirt” tra Idv e 5 Stelle, ecco che anche il Movimento trema sotto le Torri. Incombe l’ombra di Favia, che il 5 dicembre rimetterà  il suo mandato nelle mani dell’assemblea regionale. Se gli attivisti gli chiederanno di restare, sarà  come se l’Emilia Romagna sfiduciasse Grillo stesso, che ha scomunicato pubblicamente Favia. La “conta” spaventa, tanto che Bugani rimanda la prossima assemblea bolognese, che avrebbe dovuto decidere il destino della Salsi: «Troppa tensione» dice. E intanto i “candidabili” al Parlamento cominciano a farsi avanti anche in Emilia. Per candidarsi bisogna però accettare una condizione fondamentale: mai andare in un talk show.


Related Articles

Legge elettorale. Ora il parlamento faccia il suo mestiere

Loading

La sentenza 1/2014 sull’incostituzionalità del Porcellum è stata per molti versi epocale. Quella di oggi sull’Italicum è minimale, e lascia una traccia più modesta

Primarie, Renzi va alla conquista del Nord

Loading

A Verona ovazione degli industriali. Con Cuperlo 165 parlamentari Pd Il Partito democratico   

Si delineano le alleanze Ma il centrosinistra sente aria di vittoria

Loading

L’ impressione è che la prossima settimana definirà  il grosso delle alleanze per le elezioni politiche; e forse anche alcuni dei candidati a palazzo Chigi. Non soltanto dunque quello del centrosinistra, deciso nel ballottaggio di domenica fra Pier Luigi Bersani, segretario del Pd, e il sindaco di Firenze, Matteo Renzi.

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment