Auto: Fiat taglia 1.500 posti nello stabilimento di Tychy (Polonia)

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La società  guidata da Sergio Marchionne ha giustificato il taglio del personale con la crisi del mercato europeo dell’auto. Dopo il picco di 16 milioni di vetture vendute nel corso del 2007, nel vecchio continente quest’anno si chiuderà  con vendite per soli 12,5 milioni di auto. Anche in Polonia le cose non vanno bene. Nonostante la Fiat 500 continui ad essere uno dei modelli più apprezzati nel suo segmento con oltre un milione di auto prodotte, e che continui nello stabilimento la produzione della Lancia Ypsilon e della Ford Ka, l’andamento dei mercati e le previsioni negative per il futuro determinano forti difficoltà  in Fiat Auto Poland.

Quest’anno la produzione non raggiungerà  le 350 mila vetture rispetto alle oltre 600 mila del 2009 e, per il 2013, in base alle prospettive della domanda di mercato viene stimata una produzione inferiore a 300 mila vetture. L’azienda ha sottolineato che, a causa del forte calo dei volumi produttivi, sarà  necessario modificare l’organizzazione dello stabilimento passando da tre a due turni lavorativi e rivedere la struttura commerciale che sarà  adattata allo scenario attuale. Gli operai mandati a casa riceveranno, secondo fonti sindacali, un anno e mezzo di stipendio. Gli stessi sindacati, citati dall’agenzia polacca Pap, hanno imputato senza mezzi termini la decisione della Fiat al trasferimento a Pomigliano dell’intera produzione della Panda, modello del quale Tychy quest’anno ha prodotto circa 60 mila esemplari. Il loro trasferimento in Italia dovrebbe portare a circa 180 mila vetture l’anno la produzione dello stabilimento campano.

Il Lingotto ha fatto sapere che la decisione presa in Polonia non avrà  nessun impatto per quanto riguarda l’Italia, dove invece andranno avanti i piani già  annunciati di Cassa integrazione. Un impegno sul quale è subito intervenuto il ministro del lavoro Elsa Fornero, che ha detto di “prendere per buone” le parole di Marchionne. Proprio oggi, poi, il numero uno di Fiat è stato riconfermato al vertice dell’Acea, l’associazione dei costruttori auto del Vecchio Continente. In una nota l’Acea ha comunicato che uno dei principali obiettivi sarà  quello di monitorare il processo avviato dall’Europa con il piano Cars2020.


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