Fisco, Redditometro e Redditest Tutte le Differenze in cinque punti

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I dati
Il Redditometro è un metodo di controllo dei redditi dei contribuenti attraverso l’applicazione di elementi indicativi di capacità  contributiva: spese che devono essere coerenti al reddito dichiarato. Principio ineccepibile. A creare il quadro di valutazione non ci sono solo le spese realmente effettuate, ma anche gli elementi che in gergo tecnico si chiamano induttivi e sintetici, cioè basati su presunzioni di spesa e non su spese effettivamente sostenute. Il Redditest invece è un software con il quale il contribuente può testare la propria congruità  nei confronti del Fisco. Secondo le analisi e le simulazioni effettuate dai Consulenti del Lavoro, il nuovo Redditometro risulta tarato in maniera meno rigorosa e inflessibile sia rispetto alla vecchia versione di se stesso (quella entra in vigore nel ’92) sia rispetto al Redditest. I due strumenti comunque non sono del tutto scollegati: il Redditest infatti è un programma di autodiagnosi messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate che consente a tutti i contribuenti di visionare i criteri di selezione adoperati dall’Amministrazione, per le verifiche fatte con il Redditometro. L’obiettivo è evidente: spingere il contribuente alla fedeltà  fiscale. Ma i due strumenti a confronto meritano anche qualche precisazione ed evidenziano qualche criticità .
Il test non fa scattare
i controlli
È bene tener conto che il risultato generato dal software presente nel sito dell’Agenzia delle Entrate, di fatto, risulta ininfluente a termini di legge. L’Agenzia delle Entrate baserà  i propri accertamenti da Redditometro su altri elementi. Quindi il Redditest può essere utile a capire come si muove e quali criteri adotta Equitalia, ma, in caso di accertamento fiscale, la mia eventuale congruità  al Redditest non potrà  essere utilizzata in sede difensiva. Per chi controlla il Redditest la prima avvertenza riguarda già  l’inizio: una volta compilata la prima schermata, è impossibile rettificare i dati. Ciò significa che l’eventuale errata indicazione del Comune di residenza, piuttosto che del reddito complessivo del nucleo familiare, comporta dover ricominciare da capo creando un nuovo soggetto.
Le spese impazzite
Il Redditest dimostra come non sia tanto il totale spese sostenute a determinare la coerenza dei redditi dichiarati, quanto piuttosto in che cosa sia stato speso il denaro. Infatti, in alcune prove effettuate, è emerso che colui che spende una determinata somma in gioielli è coerente, mentre se la stessa somma è stata usata in spese mediche il semaforo è rosso (incoerente). Questi paradossi sembrano meno frequenti nel Redditometro che, almeno in base agli elementi noti, risulterebbe un po’ più prudente nella valutazione delle spese.
Nel Redditest non sono richieste per la compilazione spese di largo consumo come alimentari, abbigliamento, ristoranti, lo strumento tiene conto solo di abitazioni, tempo libero, mezzi di trasporto, investimenti, assicurazioni e istruzione.
Il Redditometro invece valuta uno spettro molto più ampio di voci di spesa. Però, proprio perché tali spese sono considerate forfettariamente nell’elaborazione del risultato di congruità , i due strumenti non risultano tarati allo stesso modo. Quindi, da riscontri effettuati, è emerso che un soggetto incoerente con il Redditest sia risultato coerente con il calcolo da Redditometro. Inoltre il Redditest non offre riscontro numerico, non ti dice qual è il reddito considerato esatto per te, te lo fa dedurre dai vari tentativi che effettuerai fino a che non otterrai il semaforo verde.
Redditometro 2007 e 2008
Per questi anni d’imposta è prevista l’applicazione di coefficienti del vecchio Redditometro che risultano molto più elevati rispetto al nuovo. Proprio alla luce delle più recenti aperture (verbali) al buon senso e al dialogo da parte dell’Agenzia delle Entrate (sì alla franchigia dei 12 mila euro, no ai controlli sui pensionati) sono in tanti a chiedersi perché chi viene valutato sul vecchio Redditometro (più grezzo, rigido e inflessibile) non possa appellarsi ai nuovi criteri.


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