“Prestiti e mutui più facili per imprese e famiglie”

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Lo spread sembra aver ripreso la strada della normalità . Il trend in corso darà  di che sorridere anche a risparmiatori e famiglie italiane. Le novità  positive sul differenziale tra Btp e Bund hanno subito messo di buon umore Piazza Affari che ha chiuso con un più 3,8%. Il recupero è stato forte ieri soprattutto per il settore finanziario con titoli di banche e assicurazioni, che sono presenti nei portafogli di molti investitori nostrani, in forte rialzo. Una tregua per le tasche di chi aveva puntato sulle banche nostrane che potrebbe proseguire ancora se il livello del differenziale tornerà  alla normalità .

Di sicuro il passo indietro fatto dallo spread è un segnale positivo che offrirà  anche alle banche migliori opportunità  per rifornirsi di capitali da concedere poi a famiglie e imprese. Dunque all’orizzonte potrebbe esserci un calo delle rate sul mutuo per chi è in cerca di un finanziamento oltre che di prestiti più a buon mercato per famiglie e soprattutto per le imprese che in questa fase soffrono della stretta creditizia. «Il costo di provvista per le banche potrebbe diminuire. Quindi potrebbe migliorare l’accessibilità  al credito e magari anche gli spread applicati dagli istituti potrebbero calare» dice Roberto Anedda, vice presiedente del broker MutuiOnline. Oggi i tassi applicati dagli istituti di credito sui mutui sono stabili sopra al 3%. Non ci sono stati passi indietro da parte delle banche negli ultimi mesi, nonostante il progressivo calo del differenziale. «Anche dovessero esserci dei tagli agli spread applicati dalle banche, non si tratterà  di un passaggio immediato. Bisognerà  aspettare almeno fino a febbraio» dice Anedda.

Tuttavia in Europa, dicono gli esperti, i tassi di riferimento (Irs ed Euribor) dei mutui sono destinati a restare bassi ancora per tutto il 2013 e probabilmente anche nel 2014 perché le banche centrali sono impegnate a tenerli bassi.

Certo è che il livello inaugurato con il nuovo anno conferma ampiamente il ritorno di fiducia sull’Italia che era in atto già  negli ultimi mesi del 2012. Per le casse dello Stato si traduce in una sana boccata di ossigeno dato che calano gli interessi da pagare sull’enorme debito pubblico (100 punti in meno valgono 20 miliardi, a regime). Il buon andamento di inizio anno potrebbe proseguire ancora e quindi porre le basi per un definitivo miglioramento della fiducia sull’Italia. «La soglia che stiamo vedendo significa maggior stabilità  per il Paese e per chi lo governerà . Ulteriori accelerazioni in positivo potrebbero esserci già  a metà  mese alla riapertura delle aste del Tesoro, anche se va detto che il quadro è ancora fluido» dice Giulio Casuccio responsabile investimenti obbligazionari di Fondaco Sgr.

Torna la normalità ? «Incominciamo a vedere livelli abbastanza normalizzati» sostiene Andrea Delitala, Head of Advisory Team di Pictet. Per l’esperto la quota appena raggiunta è molto vicino al minimo plausibile per la fase in corso. «Per puntare al minimo possibile, vale a dire i 200 punti base espressione del solo merito di credito dell’Italia, bisogna aver superato almeno le elezioni italiane da cui dovrà  uscire però una governabilità  fattiva che consenta di portare avanti le riforme».

Lo spread ha raggiunto «quota Monti» ma da diversi punti di vista la situazione per molti italiani non è migliorata. Ora serviranno misure di sostegno alla crescita. Di sicuro il differenziale in calo significa maggior fiducia e stabilità , il punto di partenza indispensabile per lavorare a misure dedicate alla crescita. «Tra i Paesi in crisi, l’Italia sembra essere quello più chiaramente sulla strada della ripresa, con l’eccezione dell’Irlanda», ha subito confermato ieri Christian Schulz, economista di Berenberg, per il quale il nostro Paese «ha una buona opportunità  di tornare a crescere nel 2013».


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