Biden racconta: lavorai sul suo visto ai tempi del Pci
Era Zbigniew Kazimierz Brzezinski, l’americano di origini polacche che alla fine degli anni 70 fu consigliere per la sicurezza nazionale durante la presidenza di Jimmy Carter, l’invitato principale in un pranzo che Giorgio Napolitano ha offerto giovedì alla Blair House. C’erano inoltre Madeleine Albright, già segretario di Stato, e il professor Charles A. Kupchan, frequentatore di convegni dell’Aspen Institute. L’uomo di 84 anni che si occupava dei problemi più delicati per gli Usa mentre il mondo era ancora diviso in due blocchi è stato ospitato da un ex dirigente di Botteghe Oscure nella foresteria messagli a disposizione dalla Casa Bianca e si erano conosciuti in circostanze ben diverse. Nel novembre 1986, Napolitano incontrò Brzezinski a una «Atlantic conference» in Francia. Poco prima, come ha ricordato in «Dal Pci al socialismo europeo» (Laterza), il dirigente del Pci era stato negli Usa per convegni dell’Aspen Institute: «Ero l’unico comunista chiamato tra gli europei a quegli scambi di opinioni riservati sulla politica da seguire verso l’Urss». I contatti con Washington avevano richiesto fatiche. Nel 1975, a Napolitano il visto fu negato, come avveniva per tutti i dirigenti comunisti. Nel 1978, presidenza Carter, gli fu rilasciato: per conferenze a Princeton, Yale e Washington che aprirono la strada a rapporti ufficiali degli Usa con il Pci. Nella Blair House, Napolitano ha ricevuto Joe Biden. Il vice di Obama gli ha raccontato: «Ero giovane di bottega quando il mio capo di allora dovette decidere sul tuo visto».
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LETTA ha messo nel conto le punture quasi quotidiane di Renzi. «Io devo infilare la testa nel lavoro di governo che è immane. Quando potrò rialzarla, vedremo qual è il quadro. Per fortuna adesso al Pd c’è Epifani, tocca a lui rispondere alle polemiche, anche a quelle di Matteo».
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