Offese e raggi cosmici Crocetta «licenzia» Battiato e Zichichi

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PALERMO — Quando a Palazzo d’Orleans è comparsa Miss Italia per una visita lampo da tempo programmata e Giusi Buscemi si è lasciata abbracciare, è tornato il sorriso sul volto di Rosario Crocetta che forse ha vissuto ieri il giorno più cupo dall’insediamento come governatore della Sicilia. «Costretto» a dare il benservito come assessori a Franco Battiato e Antonino Zichichi. Un vero e proprio licenziamento in tronco per la star e lo scienziato, i fuoriclasse piazzati al Turismo e alla Cultura, presentati come gioielli e orgoglio dell’Isola appena quattro mesi fa, adesso bollati l’uno come provocatorio l’altro come assenteista.
Stop, deleghe revocate, fiducia ritirata. Una scelta maturata dopo la scivolata dell’artista famoso per le note di Povera Patria sulle «tr… in Parlamento», soprattutto dopo le reazioni di mezzo mondo, a cominciare dalla presidente della Camera Laura Boldrini, ieri sera soddisfatta delle scuse presentate e da «una misura condivisibile dopo tanto oltraggio». In linea con Pietro Grasso che ha accolto l’invito di Crocetta per domani alla Regione, primo ritorno da presidente del Senato a Palermo, difeso dallo stesso governatore contro ogni polemica: «Grasso è inattaccabile e sbaglia chi lo attacca».
Ma il vero tormento è un altro, come rivela Crocetta che spiega di essere stato «costretto» ai «licenziamenti» per il rispetto delle istituzioni: «Non ci ho dormito la notte. Un provvedimento doloroso. È un dramma revocare la fiducia a un amico che ti ha fatto sognare per una vita, come Franco… Ma la mia rivoluzione qui è fare funzionare le istituzioni, aggredite da ben altro, non dalle parole di Battiato. Una parola detta male e amplificata a dismisura finisce però per trasformarsi in una bomba atomica».
E Zichichi? «Troppo assente. Sempre a parlare di raggi cosmici. Telefonava dalla Svizzera. Si accumulavano le pratiche. È dovuto partire il capo di gabinetto per andare a Ginevra e fargli firmare a casa sua i documenti più urgenti».
Forse è anche un modo per frenare leader del centrodestra come l’ex presidente dell’Assemblea regionale, Francesco Cascio, pronto a tuonare contro «inadeguatezza e fragilità » del cosiddetto «Modello Sicilia». E Crocetta sembra smarcarsi scansando ulteriori polemiche su assenze, incomprensioni e gaffes fuori linea registrate nei mesi scorsi. Il vaso trabocca con Battiato, ma Crocetta ne approfitta per un reset che s’abbatte anche su Zichichi alla vigilia della manifestazione che domani pomeriggio dovrebbe portare diecimila siciliani a sfilare contro le antenne americane, contro il Muos di Niscemi. Proprio l’impianto che per lo scienziato non sarebbe affatto dannoso. Come ripeteva spiazzando Crocetta che ieri s’è lasciato sfuggire un sonoro «non se ne poteva più». Ovviamente sgradito all’interessato già  redarguito dal presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, a sua volta sorpreso anche da Battiato bacchettato quando si presentava senza cravatta. Critica respinta con un «maleducato» rivolto al presidente paziente, pronto a scrivergli in febbraio una lettera e donargli una cravatta recapitata in albergo. Un segno di pace seguito dal silenzio. Senza nemmeno un grazie.
Felice Cavallaro


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