Il Movimento Grillo si difende e attacca «Gli italiani hanno sbagliato»

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MILANO — L’ironia anzitutto. Davanti alle telecamere Beppe Grillo scherza sul fatto che i media abbiano parlato di flop elettorale del Movimento alle Amministrative. «È fantastico, bellissimo!», dice. Sul blog, però, il leader dei Cinque Stelle si difende e passa al contrattacco. «Il M5S ha commesso errori, chissà  quanti, ma è stato l’unico a restituire, nella Storia della Repubblica, 42 milioni di euro allo Stato, a tagliare lo stipendio dei parlamentari e a destinare i tre quarti di quello dei consiglieri regionali siciliani alla microimpresa», scrive Grillo. Il leader individua due Italie, una più vicina ai partiti tradizionali, l’altra al Movimento. E si lancia in un affondo: «L’Autunno Freddo è vicino e forse, per allora, l’Italia A capirà  che votando chi li rassicura, in realtà  ha distrutto il Paese, si sta condannando a una via senza ritorno. Vi capisco, avete fatto bene». In giornata pubblica anche la lista dei 9.789 donatori (su oltre 27 mila) che hanno sostenuto lo Tsunami Tour e che hanno autorizzato la diffusione del loro nome.
In ogni caso, tra i Cinque Stelle è il risultato delle Amministrative, con tre Comuni al ballottaggio (Assemini, Martellago, Pomezia), a tenere banco. «Siamo in profonda crisi? No, i nostri consiglieri sono entrati in tutti i comuni — dice il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti —. Fino a l’altro ieri questo sarebbe stato un grande successo, adesso invece c’è chi fa il paragone con le Politiche dimenticando che sono contesti diversi». «Forse speravo in qualche sindaco in più per fare rete — prosegue — vorrà  dire che a Parma rimaniamo il capoluogo di provincia esempio italiano per dimostrare che si può lavorare con il nostro programma». Che le aspettative del Movimento fossero altre però è evidente, anche nei commenti dei parlamentari. «Sono cittadino nelle istituzioni, non un onorevole e non mi vergogno di dire che mi bruciano tanto i risultati di ieri, ma ho una fiducia totale in quel che stiamo costruendo», scrive Alessandro Di Battista. Anche il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio esprime insoddisfazione: «Lì in quei comuni, dove c’è una storia di partecipazione del Movimento ineguagliabile, fatta di sacrificio e altruismo, lì i cittadini credo che siano stati un po’ ingrati». Per Sebastiano Barbanti «Fare confronti su diversi ambiti come quelli tra Politiche e Comunali lascia il tempo che trova», ma ammette che l’esito delle Amministrative «possa tornare utile per capire meglio come affinare il lavoro nei territori».
La svolta potrebbe partire non dai banchetti ma dal tubo catodico. «Non ci siamo mai sottratti alla televisione», dice il capogruppo al Senato Vito Crimi. Qualcosa nei confronti dei media potrebbe cambiare già  a breve. Circolano indiscrezioni su una probabile apertura dei Cinque Stelle a «incontri tematici» in tv, faccia a faccia su specifici argomenti, con esponenti politici di altri partiti. Una soluzione — come sostengono fonti vicine al Movimento — che eviterebbe «il parlarsi addosso dei talk show», garantendo ai parlamentari una maggiore visibilità . La tranquillità  del gruppo, però, sembra di nuovo a rischio. In Parlamento si profila un nuovo caso, dopo diaria e black list dei media. Stavolta l’oggetto del contendere sarebbe una mozione sulle riforme istituzionali e costituzionali presentata dai Cinque Stelle sia alla Camera sia al Senato. Una mozione importante di cui molti ignorerebbero il contenuto. I deputati della commissione Affari Costituzionali della Camera, viene riferito, hanno lavorato con i senatori dell’omologa commissione al Senato, lasciando però molti parlamentari all’oscuro del testo. «Riceveremo una e-mail questa sera» rispondono alcuni Cinque Stelle. C’è chi osserva: «Secondo me se hanno deciso solo in sette, i parlamentari della commissione Affari Costituzionali, è molto grave».
Intanto non si placano le polemiche tra il Movimento e le associazioni ebraiche. «Un insulto alla storia e alla verità ». Così il presidente del Maccabi Italia — l’organizzazione sportiva ebraica — Vittorio Pavoncello ha definito la richiesta del deputato del M5S Manlio Di Stefano al ministro dello sport Iosefa Idem di «non rimanere in silenzio» e di esprimere nell’occasione «solidarietà  al popolo palestinese» per l’avvio, il prossimo 5 giugno in Israele, dei Campionati europei di calcio under 21. «Il M5S porta in sé la cultura antifascista e basta cercare in rete per trovare tutte le iniziative dei quattro Comuni amministrati dal M5S per il Giorno della Memoria», controbatte Di Stefano.


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