Si butta dalla finestra durante lo sfratto Muore a sessantasei anni
È successo ieri a Almisano di Lonigo, in provincia di Vicenza: un altro caso in cui la crisi economica fa da detonatore alla disperazione personale. Solo il giorno prima a Vittoria, nel Ragusano, un sessantenne ha tentato di uccidersi, dandosi fuoco di fronte agli agenti che volevano convincerlo a lasciare la casa persa per un debito di 10 mila euro con la banca. Ora è ricoverato in prognosi riservata nell’ospedale Cannizzaro di Catania e rischia la vita.
Dalla Barba invece aveva sempre vissuto alla soglia della povertà , tirava avanti con la pensione minima. Vedovo da una decina d’anni, era considerato una persona difficile e vedeva poco anche la figlia: «Rifiutava qualsiasi offerta di aiuto», racconta il sindaco di Lonigo Giuseppe Boschetto, che gli aveva offerto di fare il nonno vigile o il custode nei bagni comunali un paio di giorni alla settimana. «Era un pretesto per dargli dei soldi. Ma lui ribatteva sempre che non aveva tempo. Non avrei mai immaginato una cosa del genere — dice Boschetto, ancora sconvolto —. Lo conoscevo da anni, quando lo incontravo gli offrivo il caffè. Aveva cambiato tre case comunali, in dieci anni avrà pagato poche centinaia di euro di affitto. Ma adesso quell’appartamento ci serviva per una situazione d’emergenza».
Al posto di Dalla Barba doveva entrare una ragazza di 19 anni, rimasta sola con due figli piccoli. Lonigo ha 16.500 abitanti e solo 30 abitazioni a disposizione del Comune. «Invece i cittadini sono sempre più oppressi dalla crisi e aumentano le richieste di aiuto». Le amministrazioni non possono affittare dai privati e il Comune aveva cercato di convincere Dalla Barba a cercare un appartamento: «Lo avremmo aiutato con il canone, ma non l’ha mai cercata». Ha detto no anche alla proposta di trasferirsi a spese dei servizi sociali in un albergo della Caritas. Piuttosto che lasciare anche casa sua ha preferito morire.
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