Dagli ecobonus all’Iva Le 5 misure a rischio per l’ingorgo in Aula

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ROMA — Infuocato il clima, infuocato il Parlamento i cui lavori rischiano di prolungarsi mettendo in forse la tradizionale pausa feriale di agosto. Nelle due Camere, infatti si stanno esaminando provvedimenti giudicati imprescindibili dal governo perché connessi con la propria agenda. Tuttavia, l’effetto perverso del filibustering dei grillini e del mancato accordo tra i partner delle larghe intese potrebbe creare il cosiddetto «ingorgo istituzionale», facendo sì che alcune misure di urgente approvazione corrano il serio pericolo di un rinvio o, peggio ancora, di decadere trattandosi di decreti in attesa di conversione in legge. Entro agosto quindi dovranno essere tassativamente approvati cinque provvedimenti: quello dell’Ilva scade il 3; gli ecobonus il 4; il cosiddetto «decreto del fare» il 20; quello su lavoro giovanile e Iva il 27; lo «svuota carceri» (contiene norme per estendere la disciplina della messa in prova anche per gli adulti) il 31.

Accanto a questi ci sono i progetti di legge che possono avere un impatto sull’attività parlamentare e quindi ritardare il via libera ai decreti: il ddl sui partiti (ridimensiona drasticamente il finanziamento pubblico), quello costituzionale per varare la «Bicamerale per le Riforme» (nota anche come Comitato dei 42) e la legge comunitaria con la quale si recepiscono le direttive europee, sulla quale il ministro Moavero Milanesi insiste tutte le volte che può perché la mancata adozione costa salatissimo in termini di multe che l’Italia è costretta a pagare per ogni giorno di ritardo. Inoltre, ci sono temi che alimentano scontri polemici all’interno della stessa maggioranza. Uno di questi è il provvedimento sull’omofobia. Doveva approdare nell’aula della Camera oggi, slitterà poiché esistono dissensi tra Pd e Pdl (sulla questione dell’aggravante) e all’interno dei singoli partiti tra cattolici e laici.

A Montecitorio si discute il «decreto del fare». Dopo l’ostruzionismo messo in atto dal Movimento 5 Stelle, dovrebbe essere approvato in giornata per poi passare al Senato per una seconda definitiva lettura, entro il 20 agosto, pena la sua decadenza. Sempre a Montecitorio si profila un fine settimana di intenso lavoro per la commissione Affari costituzionali, impegnata nell’esame del ddl costituzionale che istituisce il «Comitato dei 42». Già approvato in Senato, il testo attende ora il via libera della Camera per completare la prima delle due letture parlamentari, rispettando in tal modo l’impegno preso dal Parlamento a suo tempo con il voto favorevole alle mozioni di indirizzo che indicavano appunto il primo giro di boa entro la pausa feriale. «È una priorità», fanno sapere dal governo, lasciando così intendere che la nuova disciplina sui partiti possa slittare a dopo le ferie. Sempre alla Camera è fermo il decreto sugli ecobonus. Con tutta probabilità, ai primi della prossima settimana (lunedì o martedì, fanno notare fonti di Palazzo Chigi) il governo porrà anche su di esso la fiducia in modo da consentire l’approvazione entro la settimana e permettere un ulteriore passaggio al Senato per confermare le modifiche apportate a Montecitorio prima che decada il 4 agosto.

In Senato tempi strettissimi anche per le norme sul caso Ilva, già approvato dalla Camera, dovrà essere convertito entro il 3 agosto. Rischia il provvedimento sull’occupazione giovanile all’esame di Palazzo Madama che dovrà poi passare alla Camera per il sì definitivo entro il 27 agosto. Analogo pericolo corre il cosiddetto «svuotacarceri» che dopo il sì di Palazzo Madama attende di essere trasmesso alla Camera che lo deve varare entro la fine di agosto.

Lorenzo Fuccaro


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