Autostrade, i rincari arrivano al 15% Caffè e elettricità, tutti gli aumenti

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MILANO — Il ministro dei trasporti Maurizio Lupi ha cercato di minimizzare: «Siamo riusciti a contenere gli aumenti delle tariffe autostradali grazie a un’azione di calmieraggio svolta del ministero. A fronte di richieste che per alcune tratte arrivavano al 18%, l’incremento si è fermato a una media del 3,9%». Molti italiani non hanno gradito e lo hanno fatto presente su Twitter direttamente al ministro ringraziando, si fa per dire, lui e il collega Fabrizio Saccomanni, firmatari del decreto con cui sono stati approvati gli aumenti. Perché il risveglio nel nuovo anno è cominciato con una serie di rincari, primi fra tutti i pedaggi.
Gli aumenti medi a livello nazionale sono di circa il 3,9% con un massimo dell’8,2% secondo i dati del ministero. Ma, dopo i festeggiamenti di Capodanno, chi ieri ha preso l’autostrada per tornare a casa potrebbe aver affrontato un rincaro del 15%, secondo le rilevazioni di Onlit. «Sono aumenti ingiustificati, che giungono nel consueto caos dei provvedimenti di fine anno» ha commentato ieri l’Osservatorio nazionale sulle liberalizzazioni dei trasporti (Onlit), secondo cui i rialzi sono spesso «a due cifre, come nel caso della Torino-Aosta (+15%) o della Venezia-Trieste (+12,9%)».
Una sorpresa annuale, visto che le convenzioni tra lo Stato e le concessionarie autostradali prevedono adeguamenti delle tariffe ogni primo dell’anno in base agli investimenti realizzati. «Abbiamo già previsto incontri con Aiscat, l’associazione delle concessionarie — ha fatto sapere Lupi — con cui avviare un dialogo per verificare strade nuove e consensuali rispetto agli attuali automatismi di adeguamento delle tariffe». Nel frattempo gli aumenti andranno da un +4,4% di Autostrade per l’Italia a un massimo di +8,28% della Strada dei Parchi (la società che gestisce le autostrade A24 e A25) con il caso limite della Padova-Venezia dove l’incremento è di circa il 300% (prezzo che assorbe anche gli investimenti per la realizzazione del passante di Mestre).
E le autostrade non sono le uniche sorprese di questo inizio 2014: dal primo gennaio le tariffe per luce sono aumentate dello 0,7%, secondo quanto ha stabilito l’Autorità per l’energia, che ha invece lasciato invariate quelle del gas. Aumentati anche i prezzi degli snack, i caffè e le bevande dei distributori automatici con l’Iva passata dal 4 al 10%. Buone notizie invece per Poste italiane per cui l’Agcom ha dato il via libera, nei giorni scorsi, alla facoltà di aumentare i prezzi di lettere e raccomandate entro i prossimi tre anni: il costo per spedire una lettera potrà salire dagli attuali 70 centesimi sino a 95 centesimi e le raccomandate da 3,60 a 5,40 euro. Ma, almeno per ora, è una facoltà che Poste non ha intenzione di esercitare. Diverso il discorso per l’imposta di bollo sugli investimenti nei conti titoli, che sale dall’1.5 al 2 per mille .
Corinna De Cesare


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