Il Paese che spreca denaro pubblico si rivela avaro sulla bioetica

Loading

Cosa sia il Cnb lo lasciamo dire al sito web di Palazzo Chigi: istituito nel 1990 mentre i laboratori scientifici di tutto il mondo si affannavano in ricerche a volte un po’ spericolate che qualche anno dopo avrebbero portato ad esempio alla nascita di Dolly, la prima pecora clonata, «svolge sia funzioni di consulenza presso il Governo, il Parlamento e le altre istituzioni, sia funzioni di informazione nei confronti dell’opinione pubblica sui problemi etici emergenti con il progredire delle ricerche e delle applicazioni tecnologiche nell’ambito delle scienze della vita e della cura della salute».
Obiettivo dichiarato: «elaborare in collegamento con gli analoghi comitati istituiti presso altri Paesi nonché le altre organizzazioni internazionali operanti nel settore, un quadro riassuntivo dei programmi, degli obiettivi e dei risultati della ricerca e della sperimentazione nel campo delle scienze della vita e della salute dell’uomo». Di più: «formulare pareri ed indicare soluzioni, anche ai fini della predisposizione di atti legislativi per affrontare i problemi di natura etica e giuridica che possono emergere con il progredire delle ricerche…». E ancora: «prospettare soluzioni per le funzioni di controllo rivolte sia alla tutela della sicurezza dell’uomo e dell’ambiente nella produzione di materiale biologico sia alla protezione da eventuali rischi dei pazienti trattati con prodotti dell’ingegneria genetica o sottoposti a terapia genetica».
Sono temi delicatissimi? Difficile sostenere il contrario. È un organismo più o meno superfluo dove un po’ di intellettuali sono impegnati a discettare amabilmente sul sesso degli angeli? Se fosse così, non esisterebbe praticamente in tutti gli altri Paesi occidentali. Quasi sempre a supporto diretto del premier. Gli Stati Uniti, ad esempio, dove certo non si indulge nelle chiacchiere sulle astrazioni intellettualoidi, si sono dotati della prima «National commission for the protection of human subjects of biomedical and behavioral research», addirittura nel 1974. Quattro decenni fa. E da allora le varie commissioni hanno avuto da chi stava alla Casa Bianca l’incarico di valutare e produrre via via relazioni su questioni come la clonazione, la ricerca sulle cellule staminali, le tecnologie riproduttive…
Quanto costi negli altri Paesi questo sforzo di mettere a fuoco una linea sui temi più spinosi, non lo sappiamo. Quanto costi da noi, sì. I membri del Cnb, che oggi sono poco più di una trentina, sono guidati da Francesco Paolo Casavola, sono in maggioranza laici, comprendono scienziati, filosofi, giuristi, economisti sanitari, psicologi e sono obbligati a essere presenti («dopo quattro assenze ingiustificate o dopo sei assenze giustificate nel corso di ciascun anno» si decade), ricoprono il loro incarico a titolo gratuito.
Niente indennità, niente prebende, niente gettoni di presenza per le sedute. Unico contributo, il rimborso delle spese per chi viene da fuori Roma. Ovvio. Anzi, come spiegano al Comitato, «la contabilità analitica evidenzia che il 40% dei membri fuori sede non chiede il rimborso delle spese di alloggio mentre il 20% non chiede le spese relative al rimborso dei pasti. Alcuni non chiedono né l’uno né l’altro ma esclusivamente il rimborso del biglietto di viaggio».
Unico esborso ulteriore per la collettività, i contrattini di sei giovani selezionati per concorso con particolare formazione nelle materie trattate dal Comitato e indispensabili per affiancare i sette dipendenti della Presidenza del Consiglio. Ragazzi che, per tenere i rapporti con gli altri comitati bioetici di tutto il mondo, rastrellare informazioni e produrre dossier hanno percepito da 5 a 11 mila euro l’anno lordi. Briciole.
Costo totale del Cnb nel 2013: 60.000 euro. Per tutto: dai convegni alla stampa dei pareri. Troppi, hanno deciso i burocrati della contabilità così distratti davanti ad altre spese. E hanno sgranocchiato al bilancio, per il 2014, altri 5 mila euro: «Fatevene bastare 55 mila». Anzi, hanno suggerito di tenere le riunioni in video-conferenza per risparmiare i soldi dei rimborsi ferroviari per i membri del comitato che non vivono a Roma. Quindici membri, quindici collegamenti via skype…
È questa contraddizione che fa venire l’orticaria: da una parte l’allegra incoscienza di chi ancora galleggia dentro la bolla dorata del Parlamento, delle assemblee regionali, della burocrazia strapagata come se non vivessimo in un Paese che, per usare le parole del Centro studi di Confindustria, «ha subito pesanti danni commisurabili a quelli di una guerra» e dall’altra l’invito a tirare la cinghia dove già la cinghia è stata tirata. Tanto per dare un’idea: quei 55 mila euro di budget assegnati quest’anno al Cnb corrispondono a meno dei rimborsi contestati al solo ex capogruppo alla Regione Piemonte Luca Pedrale interrogato qualche giorno fa per cinque ore dai magistrati. Meno dei soldi pubblici spesi da Franco Fiorito, il «Batman» berlusconiano della Regione Lazio, solo per la vacanza in Sardegna da 29 mila euro e l’acquisto di una Jeep «Wrangler» da 35 mila dopo una nevicata a Roma. O se volete 414 volte meno dei soldi che il tesoriere della Margherita Luigi Lusi è stato condannato a restituire dalla Corte dei Conti… E allora, scusate il gioco di parole, ti chiedi: che etica c’è a tagliare sulla bioetica?


Related Articles

Il caso Milanese si allarga e per la terza volta la Procura vuole interrogare Tremonti

Loading

L’inchiesta  P4, su Papa il Pdl chiede tempi più lunghi in Giunta.    Il ministro sarebbe sempre ascoltato come testimone. La Gdf nel mirino degli inquirenti Milanese vendette le monete-gioiello in un negozio di Roma. Misteriosa la provenienza 

Sequestro Spinelli, il capo-banda parla ma è giallo sul suo passaggio a Segrate

Loading

I pm: a rapimento in corso Leone intercettato vicino agli uffici Mediaset .   Tra le 22.11 e le 23.18 si incontra lì con Maier e un altro uomo, ancora non identificato, mentre gli albanesi sono già  a Bresso, a casa Spinelli  

Vendola e l’exploit della sinistra radicale “Bersani fidati, l’alternativa si fa con noi”

Loading

Il leader di Sel: Pisapia e De Magistris sono facce credibili. L’autocritica su Morcone: errore dividersi

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment