No grandi navi, bloccati i crocieristi

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La rete da can­tiere «sigilla» la Marit­tima. Il peo­ple mover s’inceppa al Tron­chetto e viag­gia a vuoto. La caro­vana dei cro­cie­ri­sti per quat­tro ore resta bloc­cata. Con le sagome delle «città gal­leg­gianti» affi­date alla pro­te­zione delle forze dell’ordine.

In un migliaio hanno sfi­dato la mas­sima calura river­be­rata da asfalto e cemento, pur di dar fiato alla Vene­zia che si spec­chia nella laguna e oggi nell’edizione numero 40 della Voga­longa con 1.800 imbar­ca­zioni iscritte. Qui, da sem­pre, si rispetta l’equilibrio fra terra e mare, acqua dolce e salata, idrau­lica della Sere­nis­sima e flussi invi­si­bili. Qui si voga, non solo in gon­dola sul Canal Grande, e si impara a non tur­bare la «grande bel­lezza» che resi­ste da secoli. Ma l’estate 2014 di Vene­zia è un mare di guano: il muni­ci­pio senza sin­daco, con il cen­tro­si­ni­stra diviso su come girare pagina; la Bien­nale di Archi­tet­tura inau­gu­rata con la noti­zia di 35 arre­sti più un cen­ti­naio di inda­gati per lo scan­dalo Mose che fa il giro del globo; la car­to­lina del busi­ness turi­stico che fatica ad andare in porto.

La Grande Opera da 5 miliardi (tan­genti, con­cus­sioni e «sti­pendi paral­leli» incor­po­rati) ha nutrito i can­ni­bali di «Vene­zia Nuova», delle imprese fuori mer­cato e dei poli­tici sus­si­diari al sistema della con­ces­sione unica. Le Grandi Navi rap­pre­sen­tano l’altra fac­cia della stessa meda­glia: lo stu­pro della città-pesce con lo stra­scico di lobby, mono­poli e affari. Così in piaz­zale Roma si sro­tola l’enorme stri­scione che era stato issato sul cam­pa­nile di piazza San Marco: tor­nano pro­ta­go­ni­sti comi­tati, cen­tri sociali, ambien­ta­li­sti e sem­plici cit­ta­dini. Alle 14 si para­liz­zano il ter­mi­nal, il ponte della libertà e i tra­sporti: parte solo il cor­teo che resti­tui­sce musica, cori e bandiere.

«Que­sta è l’ennesima lotta a cui sono chia­mati tutti coloro che al di la delle parole nei fatti com­bat­tono la piog­gia di abusi che si com­pie quo­ti­dia­na­mente in que­sta città: dal malaf­fare intorno al Mose fino alla gestione del Porto» com­menta Camilla Sei­bezzi, con­si­gliera comu­nale della lista In Comune. La mani­fe­sta­zione scol­lina verso la rotonda all’ingresso della Marit­tima: #tut­ti­giu­per­terra. Per ore non si pas­serà più attra­verso la rete dei corpi. I «mostri del mare» aspet­te­ranno cro­cie­ri­sti con armi e baga­gli, abban­do­nati al loro destino. Poli­zia, finan­zieri, vigili con­trol­lano con discre­zione. Qual­che auto­mo­bi­li­sta scal­pita e qual­che turi­sta prova a farsi largo bru­sca­mente, ma il blocco viene soste­nuto dalla «dele­ga­zione» che ha appena para­liz­zato la mono­ro­taia che col­lega piaz­zale Roma al Tronchetto.

Con­fusi fra i mani­fe­stanti, il sena­tore M5S Gio­vanni Endrizzi e il sere­nis­simo auto­no­mi­sta Franco Roc­chetta (arre­stato il 2 aprile con altri 24 “indi­pen­den­ti­sti veneti” accu­sati di ter­ro­ri­smo) men­tre una mezza doz­zina di Raixe Venete regge lo stri­scione e i ban­die­roni con il leone alato. Poco lon­tano la dele­ga­zione di Rifon­da­zione con il con­si­gliere regio­nale Piero Pet­tenò e quello comu­nale Seba­stiano Bon­zio. Ad asse­diare la Marit­tima anche i Comi­tati Opzione Zero della Riviera del Brenta minac­ciata dalle solite colate di cemento e Legam­biente che ha pro­dotto elo­quenti dos­sier sul “modello veneto” for­mato affari & poli­tica. Beppe Cac­cia, con la testa pro­tetta dall’elegante panama, esi­bi­sce l’interrogazione pre­sen­tata a Ca’ Far­setti il 9 novem­bre scorso. Si legge testual­mente: «Vi è il con­creto rischio che — in caso di appro­va­zione dello scavo del canale Con­torta Sant’Angelo — la rea­liz­za­zione di tale opera per un valore com­preso tra i 200 e 350 milioni di euro sia affi­data senza alcuna tra­spa­rente pro­ce­dura ad evi­denza pub­blica al Con­sor­zio Vene­zia Nuova». A bene­fi­cio della rotta delle Grandi Navi, il pre­si­dente del Porto Paolo Costa (ex sin­daco e ret­tore, ex euro­par­la­men­tare Pd e com­mis­sa­rio per la super-base Usa a Vicenza) conta di “allar­gare” l’attuale canale 4×2 metri fino a 200×10. E insieme al Magi­strato alle Acque si sarebbe affi­dato a Pro­tecno Srl, società di Noventa Pado­vana, e alla cop­pia di inge­gneri Daniele Rinaldo (già diret­tore in vari can­tieri del Cvn) e Maria Teresa Brotto (ex ad di The­tis arre­stata il 4 giugno).

Poco dopo le 18, il blocco si con­clude con il sound system che accom­pa­gna le ban­diere No Grandi Navi di nuovo in piaz­zale Roma. Davanti ai can­celli del porto turi­stico restano i falò che fuori sta­gione ricor­dano un po’ la Befana della sus­si­dia­rietà. Sul pelo dell’acqua Vene­zia si sente final­mente un po’ più libera dal cap­pio delle cric­che, pronta a scac­ciare l’incubo dei “Tir del mare” con il varo della nuova festa del popolo del remo.



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