Caccia ai profughi in Germania Inviti alle ronde su Facebook

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COLONIA L’appello alle «passeggiate» per «ripulire il centro di Colonia» è partito giovedì e venerdì su Facebook . I gruppi che lo hanno lanciato si chiamano «Alla distanza di un braccio» (un riferimento alle parole della sindaca Henriette Reker che aveva consigliato alle ragazze di stare lontane da potenziali aggressori), «Passeggiata nel centro storico» e «Glock 4», come la pistola. L’appuntamento era per ieri l’altro. Nel giro di un’ora, tra le sei e le sette di domenica, nonostante la polizia abbia riempito di agenti la stazione, a Colonia si sono registrate nuove aggressioni di gruppo, tutte nei dintorni o nella città vecchia: stavolta però da parte di uomini tedeschi nei confronti di giovani stranieri. «Pensiamo che siano collegate agli appelli su Facebook — ha spiegato Norbert Wagner, capo della Direzione criminalità della polizia di Colonia —. E che siano una reazione ai fatti di Capodanno».
Un ragazzo pachistano è stato inseguito e poi preso a calci e pugni da 25 persone. Ferito un connazionale che era con lui. Un 39enne siriano è stato attaccato da 8 persone, mentre un diciannovenne della Guinea, che si trovava insieme a due connazionali, è stato colpito con una bottiglia. L’ultima vittima è un 19enne. La polizia indaga su 18 persone: due fanno parte della banda di motociclisti Hell’s Angels, altre 16 sono buttafuori. Tredici sono pregiudicati per reati legati all’estrema destra. Episodi di violenza ci sono stati anche ieri sera a Lipsia, nell’est della Germania, dove durante una manifestazione di Pegida, almeno 250 appartenenti alle tifoserie locali vicine ai naziskin hanno attaccato una birreria frequentata da gruppi della sinistra, e hanno distrutto le vetrine di alcuni negozi. «Nulla giustifica delitti di questo tipo», ha commentato il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert.
Intanto emergono nuovi elementi sui fatti di Capodanno. Il direttore della sezione investigativa della Renania Settentrionale-Vestfalia Dieter Schuermann ieri ha smentito il ministro della Giustizia Heiko Maas, che domenica aveva definito «organizzate» le aggressioni a Colonia: «Non ci sono al momento elementi che lo confermino», ha detto. E dal rapporto del ministero dell’Interno emerge che sul posto sono stati impiegati solo 143 agenti, che per gran parte della serata non hanno avuto il controllo della situazione. Grazie al caos creato da oltre mille «uomini tra i 15 e i 35 anni» all’apparenza «nordafricani o arabi» che lanciavano fuochi d’artificio su passanti e polizia, gruppi di criminali «che si sono staccati dalla folla» — si legge nel documento — hanno così potuto molestare e derubare indisturbati 516 persone. La stragrande maggioranza delle vittime sono donne: 130 hanno subito molestie, altre 107 hanno subito sia furti che molestie. Ieri in un’audizione al parlamento del Land il ministro dell’Interno Renania Settentrionale-Vestfalia Ralf Jäge ha affermato che la polizia ha sbagliato a non chiedere rinforzi e ha dato un’immagine di sé «inaccettabile» .
Elena Tebano


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