Ammortizzatori sociali. Cassa in deroga, le scuse per i ritardi non bastano

Ammortizzatori sociali. Cassa in deroga, le scuse per i ritardi non bastano

Loading

Cgil, Cisl e Uil pressano l’esecutivo. A Bergamo e provincia 90 mila lavoratori su 160 mila sono senza ammortizzatori

I quattordici miliardi di euro per le casse integrazioni stanziati dal decreto «Cura Italia» saranno rifinanziati per altre nove settimane con il «Decreto rilancio» rinviato alla prossima settimana. Va ricordato che per i lavoratori gli importi sono decurtati in media di almeno il 20% del salario. Con i bonus per partite Iva, il totale supera i 25 miliardi. Per alcune categorie i soldi con estrema lentezza. La causa è un sistema frammentato in misure eterogenee per di più contese tra le competenze dello Stato e delle regioni. Con la straordinaria emergenza indotta dal lockdown contro il covid 19 il mix di questi elementi si sta rivelando devastante: lavoratori che non hanno ancora ricevuto la casa che tornano al lavoro, oppure che sono ancora obbligati a restare a casa. Dopo avere chiesto «scusa» il primo maggio, ieri il presidente del consiglio Conte ha confermato che nel «decreto rilancio» ci saranno «semplificazioni» per accedere alla cassa integrazione in deroga, quella in maggiore difficoltà perché è contesta tra Inps e regioni. La ministra del lavoro Catalfo ha annunciato il 16 aprile una «riforma» che dovrebbe avvenire dopo l’emergenza. Dunque anche tra un paio d’anni, se e quando sarà trovato un vaccino contro il virus.

Senza contare l’aumento della disoccupazione, nel frattempo la situazione rischia di implodere sul lato cassa integrazione in deroga. Si prendano i dati di Bergamo dove, secondo la Cisl, su 160 mila lavoratori che hanno diritto agli ammortizzatori sociali a marzo e aprile, 90 mila ne sono privi; 48 mila attendono la cassa ordinaria e l’assegno ordinario del Fis; altri 20 mila quella in deroga; altrettanti il Fsba per gli artigiani. A livello nazionale le domande di Cig in deroga inviate dalle regioni all’Inps per l’autorizzazione al pagamento sono 305.434. Di queste, 206.904 sono state autorizzate dall’ente previdenziale e 57.833 pagate, per 121.756 beneficiari. Cgil, Cisl e Uil hanno sollecitato un intervento del governo: «Questa situazione rischia di depotenziare gli effetti dell’insieme delle importanti misure che sono state predisposte». Sui ritardi della Cig, «ci sono state lentezze di cui bisogna scusarsi coi cittadini, ma ci troviamo in una situazione inedita» ha ammesso Graziano Delrio, capogruppo del Pd alla Camera

* Fonte: il manifesto



Related Articles

Rapporto Fao. La carestia in tempo di guerra, in fuga da bombe e siccità

Loading

Dall’Afghanistan allo Yemen dal Congo ad Haiti, le crisi alimentari sono minate dal circolo vizioso dei confitti armati e dei cambiamenti climatici

In piazza per non accettare ricatti

Loading

I «Cittadini e lavoratori liberi e pensanti» sfileranno per un’altra città  Il comitato che chiede salute e reddito di cittadinanza: «Pensiamo prima all’ambiente e al bene dei nostri figli, e poi alla tutela del lavoro»

La rivolta delle partite Iva: «Non siamo bancomat dello Stato»

Loading

Quinto stato. Acta, Alta Partecipazione, Confassociazioni: «No all’aumento dell’aliquota Inps» e contro la riforma dei minimi del governo Renzi

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment