Il regista: “Non sono nazi ma sono orgoglioso di me”

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CANNES – «Are you a nazi?». Così viene accolto Pedro Almodovar nell’incontro stampa della mattina, quando ancora c’era un margine di scherzo sulla vicenda e Almodovar sorride: «La mia risposta la sapete tutti». Più tardi arriva la notizia clamorosa: il consiglio d’amministrazione del Festival dichiara Lars von Trier “persona non grata” con effetto immediato. La motivazione: «il festival offre agli artisti di tutto il mondo la possibilità  di presentare le loro opere e di difendere la libertà  di espressione e di creazione. Il Consiglio si rammarica che questa tribuna sia stata utilizzata da Lars von Trier per affermazioni inaccettabili, intollerabili, contrarie agli ideali di umanità  e di generosità  che sono alla base stessa dell’esistenza del festival». 

Espulso il regista, resta in competizione Melancholia. «Il Festival ha deciso di sanzionare un uomo, non un’opera. La decisione riguarda il Festival, non la giuria che è totalmente indipendente e giudica i film in piena sovranità . Non c’è alcun contatto con i giurati né da parte mia né da parte di Jacob», dichiara Thiérry Frémaux in un incontro nell’ufficio di Gilles Jacob, il quale aggiunge che Lars von Trier «ha accettato la decisione e la rispetterà . Riconosce anche l’opportunità  di un provvedimento così eccezionale». 
Gli interventi di condanna si sono susseguiti nella giornata sia da personaggi politici – Frederic Mitterrand ha avuto parole durissime contro il regista nel corso di una riunione dei ministri della cultura a Bruxelles – sia da rappresentati delle comunità  ebraiche. Da più parti anche l’invito a bandire Lars von Trier da tutti i festival internazionali, lo stesso invito espresso ieri dal presidente degli ebrei romani a “La Repubblica”. 
Il regista, dopo aver promesso il silenzio per tutta la giornata, ha parlato ieri con “Hollywood Reporter” a sottolineare che «Kirsten Dunst mi considera profondamente europeo e pazzo, né penso che Charlotte, figlia di un grande provocatore, si sia scandalizzata. Mi anche detto “Mio padre sarebbe fiero di te”». A proposito della sanzione ha esordito con «Mi dispiace perché con Gilles Jacob ho un’amicizia personale. Le cose che ho detto sono completamente stupide, ma io non sono Mel Gibson… Io volevo dire che potevo immagine come stava Hitler chiuso nel bunker a fantasticare piani di battaglia., non che avrei fatto quello che ha fatto lui» e, ricordando il suo patrigno ebreo e la sua convinzione per anni di esserlo anche lui, trova “ridicola” l’accusa di antisemitismo. Ha spiegato che andando in conferenza stampa credeva di dover fare spettacolo, solo leggendo stampate le sue parole si è reso conto della gravità . Ma ha anche aggiunto: «In fondo sono un po’ orgoglioso di essere “persona non grata”. Sarà  orgogliosa anche la mia famiglia, a casa ho la Croce d’onore della Francia: me la strapperanno dal petto».
Le conseguenze dell’accaduto potrebbero essere anche di natura economica se saranno molti i paesi che seguiranno l’esempio del distributore argentino che aveva acquisito il film e hanno annullato il contratto. Resta anche da sapere la reazione di Martin Scorsese, che aveva un progetto di collaborazione con Von Trier per The five obstructions: Scorsese vs. Von Trier che era stato annunciato qui pochi giorni fa. Dice Von Trier «Non ho ancora parlato con Martin, ma so che è uomo dalla mentalità  aperta».

 


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