Al voto, nonostante tutto
E il voto non è più un’obbligazione, per i cittadini. Nei referendum, oggi, il non-voto tattico si somma a quello per disinteresse. Eppure, nonostante tutto ciò, questa volta il quorum è possibile. Nonostante il silenzio dei media, l’impotenza (e la resistenza) delle grandi organizzazioni e dei partiti. Nonostante il non-voto dichiarato degli uomini di governo. Perché dietro a questi referendum c’è un movimento poco visibile, frammentato. Ma diffuso. La cui voce echeggia in mille piccole manifestazioni, nei mille piccoli luoghi di vita quotidiana. Attraverso la rete. Ha re-imposto parole in disuso, impopolari fino a ieri. Su tutte: il bene comune. Così tutti oggi sanno dei referendum. Anche se questo movimento molecolare sembra invisibile. Perché gli occhiali con cui guardiamo la società e la politica non riescono a vederlo.
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