Napolitano: celle sovraffollate, si muova il Parlamento

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Ce l’ha fatta punendo ancora se stesso con uno sciopero della fame e della sete che ha mobilitato duemila detenuti, ma anche direttori di istituti di pena e sindacati. Gliene ha reso atto il presidente Giorgio Napolitano. In una telefonata ha apprezzato lo «straordinario impegno che è valso a richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica». I radicali chiedono un nuovo indulto e una amnistia. Secondo Pannella il neoministro della Giustizia Nitto Palma auspica i necessari provvedimenti di depenalizzazione ma non «oserà » proporli: «L’amnistia serve alla giustizia, ai magistrati e ai 9 milioni di cittadini che aspettano una sentenza» dice il leader radicale. Oggi il neo Guardasigilli visiterà  il carcere romano di Regina Coeli assieme al sottosegretario Gianni Letta. Il vicepresidente della Camera, Emma Bonino, sarà  al femminile di Rebibbia e Pier Ferdinando Casini a Lecce. Ha aderito alla protesta anche il deputato pdl Alfonso Papa, detenuto a Poggioreale. Anche se il senatore Idv, Francesco Barbato stigmatizza: «Per dare a Papa una cella singola i 3 detenuti che c’erano sono ora ammassati in una cella di fronte in 8. Nulla comunque in confronto alle condizioni agghiaccianti delle detenute di Pozzuoli: in 12 in una piccola cella». Il Sappe chiede di limitare solo ai casi indispensabili la detenzione. Ma anche le passerelle di ferragosto dei politici.


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Contro la vita sconfitta

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Dalle carceri italiane escono grida che nessuno sta a sentire. L’ultimo grido è di qualche giorno fa a Belluno ed è l‘ennesimo suicido di un detenuto. Aveva solo 27 anni e la sua vita è finita lì, chiusa in un sacco di cerata nero con la cerniera, chiusa e dimenticata come quella di tanti altri detenuti morti suicidi in carcere: 44 dall’inizio del 2012… 100 dal gennaio 2011… 736 morti suicidi dal 2000. Vita-morte condensata e dimenticata con un breve lancio di agenzia, con due righe su qualche giornale locale: “… per togliersi la vita ha usato la cintura dell’accappatoio fissata ad una grata del bagno della sua cella. Si chiamava Mounir Bachtragga, era tunisino”.

Orlando: «Stop al Piano carceri, si volta pagina»

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Giustizia. Il Guardasigilli: «Basta emergenze e commissari». Mauro Palma, presidente onorario di Antigone, nominato vicecapo del Dap

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