Attacchi sventati, l’ira di Obama “Nessuna opzione è esclusa”

Loading

NEW YORK.  “Verso l’Iran nessuna opzione è esclusa”, annuncia Barack Obama rifiutando di escludere a priori un’azione militare, come risposta al complotto di Teheran per uccidere l’ambasciatore saudita a Washington. Quel complotto per la Casa Bianca è un atto di guerra, una violazione della convenzione Onu sulla protezione dei diplomatici.
48 ore dopo l’annuncio dell’attentato sventato, il presidente torna a parlare per ribadire la ferma condanna degli Stati Uniti, fugare ogni dubbio sulla gravità  della minaccia, e organizzare una reazione dura: partendo dall’ipotesi di un nuovo giro di sanzioni che isolino ulteriormente l’Iran. «I dirigenti di quel Paese devono pagare per le loro responsabilità , per il loro comportamento sciagurato». Paragona l’Iran alla Corea del Nord: «C’è lo stesso disprezzo per la legalità  internazionale, fuori da ogni norma accettabile per la comunità  mondiale».
Il presidente attiva le sue risorse diplomatiche per un’iniziativa a tutto campo: manda degli inviati ad Ankara e a Mosca, per cercare di costruire il consenso su sanzioni più severe. Affronta anche i dubbi e le perplessità  che sono state sollevate sulla versione dell’Fbi, su quello strano complotto con due sicari iraniani che avrebbero dovuto ingaggiare i narcos messicani (per un magro compenso: 1,5 milioni) e sono finiti invece nelle mani di informatori della Drug Enforcement Agency (Dea). «I fatti sono a disposizione di tutti, le prove ci sono», dichiara Obama. Rivela che nel protestare il Dipartimento di Stato Usa è arrivato fino al “contatto diretto” col governo iraniano, nonostante non esistano relazioni diplomatiche fra i due paesi.
Obama ha la certezza che «qualcuno sapeva, ai vertici del governo iraniano, perciò dovranno risponderne». Quand’anche l’ordine non sia arrivato «dai livelli più elevati, di sicuro qualcuno era coinvolto all’interno del governo». Uno dei due terroristi, Mansour Arbabsiar, l’unico ad essere stato arrestato dall’Fbi, secondo il presidente «aveva contatti diretti con il governo di Teheran, era pagato da loro, guidato da loro», anche se i mandanti speravano di confondere le acque e puntavano sull’attribuzione dell’attentato ad Al Qaeda. Questa ipotesi di depistaggio spiegherebbe anche un certo dilettantismo dell’operazione, che continua a sconcertare gli esperti. Il progetto di assassinare l’ambasciatore saudita e far esplodere la sede diplomatica «rientra in un modello di comportamento sistematico, distruttivo e irresponsabile», dice Obama. Del resto, assicura, le prove del coinvolgimento diretto di Teheran sono già  state fornite a tutti i governi alleati. Che non sembrano avere dubbi, a giudicare per esempio dalla dura reazione inglese e soprattutto saudita. Il principe Saud al-Faisal riecheggia la posizione americana: «L’Arabia saudita non si piega, l’Iran dovrà  rispondere dei suoi atti».


Related Articles

Libia: “non basta vincere la guerra, bisogna vincere la pace”

Loading

  Foto: Dirittodicritica.com

La Libia ha celebrato il 17 febbraio scorso il secondo anniversario della “rivoluzione” contro il colonnello Gheddafi. Partita a seguito di quella Primavera che aveva fatto sperare tutto il mondo arabo è diventata ben presto una guerra civile. Comparvero armi di ultima generazione e col passare dei mesi l’appoggio dei bombardamenti all’uranio impoverito della Nato (che faranno in prospettiva più vittime civili dei raid aerei), lasciò perplessi chi immaginava una rivolta di popolo contro uno dei tanti dittatori africani, forse neanche il peggiore.

Contrabbando di uomini al posto del petrolio. La Sconfitta della democrazia in Libia

Loading

Chiudono i pozzi, aprono i cantieri per sistemare i barconi. E l’Occidente non c’è

La Pasqua dietro i muri e il filo spinato

Loading

Gerusalemme. I riti pasquali vedono migliaia di pellegrini e turisti nella città santa. Pochi invece i palestinesi cristiani dei Territori occupati che lamentano di aver ricevuto dalle autorità militari un numero di permessi largamente inferiore alle richieste

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment