Bpm, vince la lista degli Amici

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MILANO – Una vittoria netta e schiacciante: la lista sostenuta dagli Amici e capitanata da Filippo Annunziata, neo-presidente dunque del consiglio di sorveglianza, ha ottenuto 4.246 voti, seguita a grande distanza da quella guidata da Marcello Messori (2.274 voti) mentre i soci non-dipendenti di Piero Lonardi hanno registrato 1.375 voti; la lista invece Investindustrial di Andrea Bonomi ha conquistato 143 voti (ma ne bastavano 100, per gli investitori istituzionali) mentre non ce l’ha fatta la lista presentata da Assogestioni (27 voti).
A questo punto il nuovo consiglio di sorveglianza risulta formato dagli undici consiglieri della lista di maggioranza, sostenuta dagli Amici (dunque, da quelli che finora hanno sempre governato la banca, esprimendo il consiglio di amministrazione) dalla Uilca e in modo appena più sfumato dalla Fisac (entrambe a livello di segreterie nazionali). Tre consiglieri vanno alla lista Messori (anche se proprio Marcello Messori in serata ha rinunciato alla nomina in quanto le condizioni attuali «non mi consentirebbero di affermare la mia visione circa le possibili soluzioni ai problemi della banca») e un posto è toccato alla lista Lonardi. I due posti riservati ai rappresentanti degli organismi di investimento collettivo sono andati entrambi alla lista Bonomi, nonostante quest’ultimo sia il candidato – ieri acclamato dall’assise – alla presidenza del consiglio di gestione. Sconfitto dunque Matteo Arpe, che sarebbe intervenuto in prima persona nella guida della Bpm nel caso di vittoria della lista Messori. Ora occorre «ripartire dall’interno, con le forze della banca», ha dichiarato il neopresidente del Cds, Filippo Annunziata. Aggiungendo: «Abbiamo fatto un buon lavoro, al fianco di un investitore istituzionale motivato e serio» come l’Investindustrial di Andrea Bonomi. Che, appunto, è stato confermato presidente del consiglio di gestione in pectore, quando verrà  formato.
Più complessa la posizione del candidato alla carica di consigliere delegato, Enzo Chiesa. Con una lettera spedita al presidente uscente e recapitata ieri mattina a Massimo Ponzellini, la Banca d’Italia è tornata infatti a chiedere forte discontinuità  rispetto alla gestione precedente e probabilmente a caldeggiare la non presenza di dipendenti della banca nel consiglio di gestione. Il destinatario finale è il neo-presidente del cds, Annunziata, che in serata l’ha ricevuta da Ponzellini. «Non ho ancora letto la lettera della Banca d’Italia – aveva detto Annunziata al termine dell’assemblea. «Non abbiamo idee sostitutive» rispetto alla nomina di Chiesa, ha aggiunto rispondendo alle domande e spiegando che tra martedì sera e mercoledì si riunirà  il consiglio di sorveglianza (dopo la registrazione del nuovo Statuto) per la nomina del consiglio di gestione. Ma a quanto trapela il “passo indietro” sul direttore generale sembra formulato in modo tale che sarà  difficile ignorarlo.
Prima della votazione delle liste, era stato approvato in assemblea straordinaria il nuovo Statuto, che istituisce il duale nella Bpm e l’innalzamento del numero delle deleghe per i soci non dipendenti, da tre a cinque. Entro la fine del mese, inoltre, partirà  l’aumento di capitale (ridotto a 800 milioni). Intanto, fino a quando non entra in carica il nuovo consiglio di sorveglianza, resta in carica il presidente Ponzellini. Che ieri ha salutato la platea ricordando: «Sono socio, ho fatto diventare socio anche mio nipote e rimarremo per sempre soci di questa banca».


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