“Imu sospesa e niente tassa sulla benzina” Monti nelle tendopoli dei terremotati

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SANT’AGOSTINO (FERRARA) – Prima a vedere i luoghi del disastro, subendo anche una piccola contestazione con qualche fischio, poi subito a decidere come porre rimedio allo “tsunami emiliano”. Il presidente del Consiglio Mario Monti è andato ieri mattina in due dei paesi più devastati dal sisma di domenica scorsa, dieci chilometri uno dall’altro: Sant’Agostino di Ferrara e Finale Emilia, nel Modenese. «Ho voluto soprattutto portare il senso di vicinanza del governo a queste famiglie e queste popolazioni, così colpite negli affetti e nella loro attività  quotidiana – ha detto il presidente – . Ho voluto rendermi conto personalmente dei danni, che sono gravi e riguardano anche il tessuto di un territorio intraprendente, che dobbiamo aiutare a far tornare produttivo al più presto». 
Tornato a Roma, ha guidato un consiglio dei ministri che ha varato le prime misure a favore delle popolazioni colpite: 50 milioni di euro subito destinati agli aiuti, no al ricorso alle accise sulla benzina. E Monti ha reso noto “il proposito” di rinviare il pagamento dell’Imu per le abitazioni e gli stabilimenti industriali che saranno dichiarati inagibili. Per chi già  sopporta il dolore, il disagio e i danni del terremoto, la nuova tassa non sarà  dunque per il momento applicata.
Sono stati proprio l’Imu, la nuova legge sulla Protezione civile e lo stress per un terremoto che continua a spaventare con decine di scosse al giorno, a spingere alcune persone a fischiare e urlare al passaggio del presidente in piazza a Sant’Agostino, in faccia al palazzo comunale sventrato e messo a nudo. «Qui facciamo da soli, tornate a casa». E anche un “ladri”. Il presidente passa oltre mentre due sorelle, Raffaella e Roberta, spiegano che la loro è una protesta spontanea: «Non siamo di Beppe Grillo, siamo abitanti di questo paese distrutto che si sentono impotenti. Dormiamo da tre notti in macchina per la paura di nuove scosse. Abbiamo sentito che il governo vuol far pagare i danni dei disastri ambientali ai cittadini, non è giusto. Chiedono sempre nuove tasse e tagliano sempre di più i servizi». 
Monti e il presidente della Regione Vasco Errani incontrano i parenti delle vittime del terremoto. «Non vorremmo che ora ci abbandonassero», dice Gloria Ansaloni, la vedova di Leonardo, uno degli operai morti durante il turno di notte nel crollo della Ceramica Sant’Agostino, insieme a Nicola Cavicchi. Oggi qui c’è il fratello Cristiano: «Il presidente Monti mi è sembrato scosso. Ci ha detto che le istituzioni sono vicine, ma purtroppo l’affetto di un caro non possono restituirmelo». A Finale Emilia, Monti visita il campo degli sfollati allestito vicino alla stazione, entra persino in una tenda. «Ci ha fatto gli auguri e ha promesso che faranno il possibile – racconta Lidia Barbieri – . Sono qui perché sulla mia casa incombe la torre dell’Orologio che si è sbriciolata».
Le misure annunciate e promesse in Emilia, Monti le ha varate al pomeriggio con un consiglio dei ministri che ha deciso lo stato di emergenza. Il consiglio ha deliberato lo stato di emergenza di 60 giorni per le province di Bologna, Modena, Ferrara e Mantova. Le spese per i soccorsi saranno coperte con 50 milioni del fondo nazionale per la Protezione Civile, rifinanziato ad hoc. Se servirà , si potrà  ricorrere anche a un fondo di riserva, ma “non è stato necessario procedere ad alcun aumento delle accise sui carburanti”. Il governo ha inoltre posto la questione di un “allentamento del patto di stabilità  interno dei Comuni”. Come previsto dalla riforma, nei prossimi venti giorni il capo della Protezione civile Franco Gabrielli potrà  agire “con massima flessibilità  e libertà ” finanziaria.


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