La Turchia s’infiamma per Berkin ucciso a 15 anni

La Turchia s’infiamma per Berkin ucciso a 15 anni

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GIUGNO era stata “la rivolta dell’uomo in piedi”. In silenzio, lo sguardo dritto su un poster di Erdogan, il gesto di un artista era stato imitato da migliaia di persone alzatesi contro il leader turco. Da ieri è invece “la protesta del pane”, con decine di persone che appoggiano per terra il pezzo appena acquistato in negozio e rimangono a fianco in silenzio. Così la Turchia ha manifestato il dolore di un Paese intero per la morte di Berkin Elvan, il ragazzo di 15 anni ferito durante la repressione di Gezi Park, a Istanbul, mentre andava a comprare il pane per la madre e rimasto in coma 9 mesi. Il suo peso si era ridotto a 16 chili.
Quando ieri mattina il giovane è spirato — ultimo di una serie di ragazzi morti nella durissima reazione governativa voluta dal premier Erdogan — un’ondata di rabbia ha scosso decine di città grandi e piccole, dal Mar Egeo fino al Mar Nero.
Decine di migliaia di persone sono scese in piazza ovunque in segno di lutto e di solidarietà con la famiglia, protestando a gran voce nella capitale Ankara, nella metropoli Istanbul, e poi ad Adana, Trebisonda, Antalya, Antiochia, Diyarbakir. Due gli slogan: «Berkin è immortale» e «Erdogan assassino».
Il premier, in tour elettorale per le amministrative del 30 marzo, aveva contestato a giugno i giovani che protestavano contro il taglio dei 600 alberi di noce del Gezi Park, bollandoli come «vandali» e «terroristi». Quando a ottobre Erdogan ha poi rotto l’alleanza capace di smantellare il potere dei militari chiudendo i finanziamenti alle scuole del potente predicatore islamico Fetullah Gulen, l’influente vegliardo ha fatto uscire una serie di intercettazioni che hanno mostrato il grado di corruzione del governo.
Ieri la madre di Berkin aveva detto: «Non è stato Dio a togliermelo, me l’ha portato via Erdogan». Berkin Elvan era passato vicino a una manifestazione ed era stato colpito alla testa da una granata lacrimogena sparata da un agente ad altezza d’uomo. Immediati i sit-in di cordoglio. Ad Ankara un uomo si è seduto a Piazza Kizilay con davanti un pezzo di pane e un cartello con la scritta: «Sono Berkin». In pochi minuti lo hanno raggiunto decine di passanti, poggiando a loro volta per terra del pane. A Istanbul i negozi hanno abbassato le saracinesche. Un panettiere ha esposto un cartello: «Pane gratis per chi ha 15 anni». In serata, in tutta la Turchia, migliaia di persone sono tornate a battere le pentole sui balconi contro Erdogan.



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