“ Lasciateci celebrare il Ramadan ” I bambini di Gaza contro l’assedio

“ Lasciateci celebrare il Ramadan ” I bambini di Gaza contro l’assedio

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GAZA . Una catena umana di bambini, con le lanterne in mano dietro a un cartello che è un grido di dolore: “Celebreremo il Ramadan nonostante l’assedio”. «Noi bambini palestinesi non abbiamo più nulla, nemmeno le cose più semplici per vivere. L’occupazione israeliana ci rende la vita dura e difficilissima», dice la dodicenne Maya Hmaid. Ma dopo la scomparsa dei tre ragazzi ebrei, il santo mese del Ramadan è iniziato ieri sotto una tensione altissima per la Striscia, dove Hamas è al potere.
L’Iron Dome, la difensa antimissili israeliana, continua a catturare i razzi sparati da Gaza: più di 60 dall’inizio di giugno, secondo l’esercito di Tel Aviv, 28 dei quali sono riusciti a cadere in territorio israeliano. Dopo gli ultimi lanci, ieri «un combattente palestinese» è stato ucciso dai droni israeliani in un raid nei pressi di Khan Yunis, nel Sud della Striscia
di Gaza. Sabato sera quattro razzi palestinesi avevano distrutto due fabbriche a Sderot ferendo alcune persone, e gli israeliani avevano replicato inviando raid aerei «su obiettivi militari» e ferendo tre persone, tra cui un bambino. Il dramma è quotidiano, e Israele «è pronto ad estendere le operazioni a seconda delle necessità», ammonisce il premier Benjamin Netanyahu chiedendo all’Anp di Abu Mazen di «annullare» il governo tecnico di unità nazionale con Hamas, presieduto da Rami Hamdallah.
Ma non è l’unico fronte a preoccupare il governo israeliano: per arginare l’ondata dell’Islam radicale Netanyahu avverte che «sarà necessario costruire gradualmente una barriera di sicurezza anche ad Est, da Eilat fino alla barriera che abbiamo già costruito sulle alture del Golan». Un altro Muro.



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