Nigeria, in missione a 8 anni La kamikaze più piccola

Nigeria, in missione a 8 anni La kamikaze più piccola

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Una bimba bomba, forse la più piccola della storia (non solo africana): non aveva più di 8 anni, secondo i testimoni, la kamikaze che Boko Haram ha mandato a uccidere e a morire nel mercato di Potiskum, una città nel nordest della Nigeria.
Il bilancio parla di almeno 5 morti. L’esplosione ha lasciato per terra anche 19 feriti. In totale 24 vittime, tre per ogni anno di età dell’attentatrice. Sotto la tunica la bambina nigeriana era vestita da kamikaze: probabilmente portava l’esplosivo fissato al corpo, come un giubbetto oppure a mo’ di sacca. Lo indossava come i bambini italiani portano lo zainetto andando a scuola, o il vestito di Carnevale. Lei era vestita (e si è comportata) da kamikaze.
Decisa e cocciuta come soltanto i bambini sanno essere. Era già stata allontanata diverse volte dai vigilantes all’entrata del mercato. Forse loro hanno chiuso un occhio, forse hanno abbassato la soglia di guardia. Come si fa a pensare che una bambina costituisca un pericolo mortale per una comunità? Si può, anzi si deve, quando si vive in un piccolo inferno di provincia chiamato Potiskum, nello Stato di Yobe.
E’ in quella savana la centrale delle baby kamikaze. Già a metà gennaio gli islamisti di Boko Haram, che dal 2009 cercano di instaurare con la violenza un Califfato islamico nel Nordest, avevano fatto «brillare» tra la folla due bambine di 10 anni. Ieri hanno abbassato ulteriormente l’età d’ingresso nel reparto attentati. Cresciuta probabilmente in una famiglia di fanatici fedeli di Abubakar Shekau, il leader del gruppo originario proprio di Yobe, l’ultima kamikaze è riuscita a sfuggire al controllo delle guardie e ha respirato per l’ultima volta prima dello scoppio.
Un boato, una nuvola di fumo che si è persa in fretta nell’aria elettorale che si respira nel più popoloso Paese dell’Africa, in vista delle elezioni presidenziali rinviate al 28 marzo. Una strage minore nel giorno in cui il governo era impegnato a celebrare la riconquista di Baga, già teatro del più sanguinoso massacro firmato Boko Haram (duemila morti secondo Amnesty International). Dal 3 di gennaio i miliziani controllavano la zona, importante crocevia regionale e città simbolo. La controffensiva dell’esercito si aggiunge ai colpi assestati ai ribelli dai Paesi vicini, Chad in testa.
Ma quante città, quante case riconquistate vale una bambina di otto anni che si fa saltare in aria con il più piccolo corpetto bomba della storia?


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