Landini risponde a Marchionne sugli utili ai lavoratori: “Così si cancella il sindacato”

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Il giorno dopo lo “smacco”, Maurizio Landini non ci sta e replica a muso duro. L’annuncio di Marchionne “cancella il ruolo del sindacato riducendolo a spettatore notarile” e “finge una partecipazione dei lavoratori ai destini aziendali su cui invece non hanno alcuna possibilità di parola”. Nel commento del leader della Fiom sul nuovo sistema retributivo comunicato dall’ad di Fca c’è tutta la disapprovazione sulla svolta di Marchionne nelle relazioni sindacali. Quella svolta che secondo l’ad di Fca supera la contrapposizione “sterile tra lavoro e capitale”. Il salario dei lavoratori “sarà completamente variabile” e ogni variazione sarà decisa “unilateralmente dall’azienda sulla base di parametri che non si conoscono se non per titoli molto generici”, ha aggiunto il segretario generale della Fiom, chiedendo un incontro all’azienda dopo l’annuncio della partecipazione dei dipendenti ai risultati.

Reazione fredda anche dal leader della Cgil Susanna Camusso: “Mi sembra che si sia costruita una grande notizia sul nulla, siamo di fronte a un’ipotesi che è molto simile ai tanti premi di risultato che contrattiamo in tante aziende con la differenza che Fca tende a pensare a un sistema unilaterale e non a un sistema di contrattazione. La questione – ha aggiunto – è di tornare a un negoziato contrattuale che coinvolga tutti, per determinare una condizione positiva tra i salari e le prospettive occupazionali, oltre alle nuove assunzioni”.

Di diverso avviso gli altri sindacati: secondo Gianluca Ficco, coordinatore nazionale Uilm “l’annuncio di Marchionne ha sbloccato la situazione di impasse e consentirà in tempi rapidi di erogare gli aumenti salariali ai lavoratori”. “Durante il confronto – spiega invece Ferdinando Uliano, segretario nazionale della Fim – esamineremo nel dettaglio le disponibilità messe in campo dall’azienda sia per quanto riguarda gli aspetti economici sia per il sistema di misurazione degli obiettivi. I termini contenuti nella proposta di Marchionne sono importanti perché sono superiori ai tassi di inflazione”.

Dopo la svolta sul contratto annunciata da Sergio Marchionne, è ripresa all’Unione Industriale di Torino la trattativa per il rinnovo del contratto dei circa 80.000 lavoratori del gruppo Fca e Cnh Industrial. Il negoziato è fermo da dicembre e si è bloccato proprio sul nodo salariale. La via indicata da Marchionne per agganciare le retribuzioni a parametri e obiettivi riguarda i 48.000 lavoratori di Fca e durante la trattativa bisognerà trovare il sistema per estenderla prima e quelli degli stabilimenti della componentistica e in seconda battuta ai dipendenti di Cnh.

L’azienda dovrà quindi mettere sul piatto altre risorse oltre ai 600.000 euro previsti per Fca. “E’ un sistema retributivo rivoluzionario che rompe gli schemi contrattuali del nostro Paese e ne definisce di nuovi. La Confindustria ne dovrà tenere conto se vuole fare funzionare il sistema manifatturiero del Paese”, spiega il segretario generale della Fismic, Roberto Di Maulo.



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