Israele boccia il summit di Hollande

Israele boccia il summit di Hollande

Loading

 Ieri è tornata in libertà la parlamentare palestinese e dirigente del Fronte popolare (Fplp) Khalida Jarrar detenuta in Israele per 14 mesi

A Parigi non è stato deciso nulla che possa portare a uno spostamento effettivo del negoziato dal binario bilaterale a quello multilaterale, come teme Israele. Il presidente Hollande, aprendo il summit, ha detto che lo status attuale in Medio oriente, in Israele e Territori occupati, favorisce «gli estremisti di ogni parte». Quindi ha esortato israeliani e palestinesi a «fare la scelta coraggiosa della pace» altrimenti «questo vuoto verrà riempito da estremisti e terroristi». Il primo obiettivo della conferenza, ha aggiunto Hollande, «è confermare collettivamente che la pace passerà da due Stati, Israele e uno Stato palestinese, che vivono fianco a fianco nella sicurezza». Parigi non nasconde la speranza che la conferenza di fine anno, alla quale vuole anche israeliani e palestinesi, stabilisca i “parametri” che dovranno guidare la futura trattativa tra le due parti. Su tutto pesa non solo il rifiuto di Israele ma anche l’atteggiamento degli Stati Uniti. A Parigi c’era il Segretario di stato John Kerry ma Washington è tiepida verso l’iniziativa di Hollande e a fine anno potrebbe addirittura schierarsi contro la conferenza internazionale quando le chiavi della Casa Bianca verranno consegnate al repubblicano Donald Trump o alla democratica Hillary Clinton, entrambi, con motivazioni diverse, lontani dalla linea dell’Amministrazione Obama su questi temi.

Nelle strade di Israele e dei Territori occupati il summit di Parigi non ha suscitato reazioni, è stato ignorato dalla gente. A Ramallah migliaia di persone hanno festeggiato il ritorno a casa della parlamentare e dirigente del Fronte Popolare (Fplp, sinistra marxista) Khalida Jarrar dopo 14 mesi di detenzione in Israele. Jarrar, 53 anni, era stata arrestata ad aprile dello scorso anno e condannata a 15 mesi di carcere perché parte di una «organizzazione terroristica» e per «aver incitato al rapimento di soldati israeliani». Accuse gravi secondo la legge israeliana che tuttavia avevano prodotto una condanna relativamente lieve, a conferma, sottolineano i palestinesi, che contro Jarrar non esistevano prove e che contro di lei si è svolto un processo politico. La condanna secondo l’opinione di molti nei Territori sarebbe stata una ritorsione alla decisione di Khalida Jarrar di non restare confinata per sei mesi a Gerico su ordine dell’Esercito. Sei deputati palestinesi sono ancora detenuti in Israele, assieme a circa settemila prigionieri politici.



Related Articles

Mondo nucleare

Loading


Rapporto di un’agenzia britannica: gli Usa spenderanno 700 miliardi di dollari nei prossimi dieci anni. Corsa al riarmo di tutte le potenze atomiche del pianeta

Nonostante la retorica sul disarmo (sbandierata un po’ da tutti in occasione del rinnovo dei trattati internazionali), la crisi economica globale e i conseguenti tagli ai bilanci statali, le potenze nucleari del mondo si stanno avviando verso una nuova era di armi atomiche.

Renzi vede Merkel e Hollande “Rilanciamo la Ue dal basso”

Loading

Oggi l’incontro a Ventotene e a bordo della nave Garibaldi Il premier: “L’Italia è tornata nel gruppo di testa dell’Unione”

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment