Francia, hamburger col batterio sette bambini finiscono in ospedale

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PARIGI – Il ceppo è diverso, ma il batterio è uguale e i consumatori cominciano a porsi seri interrogativi sulla qualità  dei cibi in circolazione: sette bambini sono ricoverati nella clinica universitaria di Lilla e per uno di loro la prognosi è riservata, anche se i sanitari si dicono moderatamente ottimisti.
Come in Germania, la colpa è del batterio E. coli, ma nella sua variante più comune (0157), diversa dalla 0154, che ha provocato la morte di 39 persone in Europa, quasi tutte in Germania. Questa volta, però, l’origine della contaminazione è stata subito trovata: alcuni lotti di hamburger prodotti dalla Seb e commercializzati Oltralpe dalla catena tedesca Lidl. La carne, secondo l’azienda, è stata macellata in Germania, Belgio (l’agenzia alimentare belga ha però smentito) e Paesi Bassi ed è stata trasformata nell’impianto di Saint-Dizier, nel nord-est della Francia. Ma il responsabile della Seb non ha escluso la provenienza da altri paesi, compreso il nostro.
I bambini hanno avuto i primi sintomi della diarrea tra il 10 e il 14 giugno, sono stati tutti ricoverati mercoledì, un settimo ieri mattina. Non hanno rapporti fra di loro, ma tutti hanno mangiato hamburger o polpette prodotte dallo stesso stabilimento alla stessa data. Quanto basta per avere la certezza sull’origine della contaminazione. Il batterio è considerato comune e può essere eliminato rispettando le norme igieniche e cuocendo la carne ad almeno 70 gradi per due minuti. Ma in Francia la carne al sangue è la regola, anche per i bambini.
Tutti i lotti prodotti dalla Seb sono stati ritirati dal mercato e nessun altro paese è interessato al fenomeno. È però evidente che i sette casi francesi alimentano le paure dei consumatori di fronte a una contaminazione diffusa. Per quanto diverso, anche questo ceppo dell’E.coli è pericoloso: l’infezione, dopo un debutto classico con i sintomi delle diarree, colpisce rapidamente le funzioni renali e le vittime devono spesso essere trattate con la dialisi, senza dimenticare la possibilità  di conseguenze neurologiche (stati confusionali e convulsioni).
Si aspetta di sapere con esattezza in quale punto della catena produttiva sia avvenuta la contaminazione (macellazione, trasporto, trasformazione, distribuzione) e la Seb, per il momento, rifiuta di assumersi la responsabilità  fino a quando le analisi non avranno dato una risposta. Per il momento, il problema è confinato nel nord della Francia. Ma in serata i Nas hanno sequestrato in Italia 5 tonnellate di carne prodotte dalla Seb e distribuite dal marchi Lidl. Coldiretti non nasconde la sua preoccupazione per il ripetersi dei fenomeni di contaminazione alimentare. Il caso degli hamburger francesi, afferma la Coldiretti, è infatti la quarta emergenza alimentare in un anno: nel giugno 2010 furono scoperte le prime mozzarelle blu, all’inizio dell’anno c’è stato lo scandalo dei mangimi alla diossina, adesso le due contaminazioni provocate da altrettanti ceppi dell’E. coli. Anche il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, è stato rassicurante: secondo lui, questi tipi di contaminazione «sono sempre avvenuti».


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