Diritto d’autore, approvato lo schema Non ci sarà  l’inibizione dell’accesso ai siti

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ROMA – L’Agcom, l’Autorità  per le garanzie nelle comunicazioni, ha approvato con sette voti a favore, un astenuto e un voto contrario lo schema di regolamento sul diritto d’autore che, nell’attesa dei giorni scorsi, aveva scatenato la protesta della rete, e che viene posto ora ad una consultazione pubblica di 60 giorni. In questo intervallo, tutti i soggetti interessati potranno fare pervenire proposte e osservazioni al testo che al momento è dunque solo provvisorio. Lo schema prevede che per la rimozione dei contenuti coperti da copyright, «la procedura dinanzi all’Autorità  è alternativa e non sostitutiva della via giudiziaria e si blocca in caso di ricorso al giudice di una delle parti».

NIENTE INIBIZIONI – La procedura, inoltre «non prevede alcuna misura di inibizione dell’accesso ai siti internet», misura questa particolarmente temuta alla vigilia della riunione dell’autorità  di garanzia e che fa cantare parzialmente vittoria alle associazioni che hanno promosso la mobilitazione. «Evidentemente – conferma l’avvocato Fulvio Sarzana d’Ippolito, animatore di sitononraggiungibile.it – il garante ha tenuto conto della mobilitazione della società  civile e ha ammorbidito fortemente il provvedimento. Si tratta di un deciso passo in avanti ma noi non abbasseremo la guardia perché sono ancora molti gli aspetti che dovrebbero essere migliorati e già  da domani saremo al lavoro per far pervenire le nostre osservazioni». Non solo: secondo alcune indiscrezioni, quello che è uscito oggi dalla porta potrebbe rischiare di rientrare dalla finestra. In particolare, risulta ai promotori delle iniziative contro la censura, la stessa Agcom avrebbe inviato una segnalazione al governo affinché, in sede di recepimento della direttiva comunitaria sul Telecom Package, assegni alla stessa Authority un potere di controllo diretto che le consenta comunque di intervenire sulla fruibilità  dei siti in relazione a presunte violazioni del diritto d’autore. «Ma anche su questo – promette l’avvocato Sarzata – faremo sentire la nostra voce».

IL COPYRIGHT – Lo schema del provvedimento si divide in due parti. La prima è relativa alle misure da sviluppare per favorire l’offerta legale e la promozione effettiva dell’accesso ai contenuti da parte degli utenti. La seconda parte contiene una serie di misure a tutela del diritto d’autore e si articola in due fasi: una relativa al procedimento dinanzi al gestore del sito, la seconda al procedimento dinanzi all’Autorità . Nella prima fase, se riconosce che i diritti del contenuto oggetto di segnalazione sono effettivamente riconducibili al segnalante, il gestore del sito può rimuoverlo lui stesso entro 4 giorni, accogliendo la richiesta rivoltagli (notice and take down). Nella seconda fase, qualora l’esito della procedura di notice and take down non risulti soddisfacente per una delle parti, questa potrà  rivolgersi all’Autorità , la quale, a seguito di un trasparente contraddittorio della durata di 10 giorni, potrà  impartire nei successivi 20 giorni (prorogabili di altri 15) un ordine di rimozione selettiva dei contenuti illegali o, rispettivamente, di loro ripristino, a seconda di quale delle richieste rivoltegli risulti fondata. La procedura dinanzi all’Autorità  è alternativa e non sostitutiva della via giudiziaria e si blocca in caso di ricorso al giudice di una delle parti. Inoltre, come tutti i provvedimenti dell’Agcom, anche le decisioni in materia di diritto d’autore potranno essere impugnati dinanzi al TAR del Lazio.

LE ECCEZIONI – La procedura non riguarda (sulla base del principio del fair use): i siti non aventi finalità  commerciale o scopo di lucro; l’esercizio del diritto di cronaca, commento, critica o discussione; l’uso didattico e scientifico; la riproduzione parziale, per quantità  e qualità , del contenuto rispetto all’opera integrale che non nuoccia alla valorizzazione commerciale di questa.

«TESTO SENZA AMBIGUITA’» – «Abbiamo messo a punto un testo attentamente riconsiderato, dal quale sono state eliminate ambiguità  e possibili criticità , fugando così qualsiasi dubbio sulla proporzionalità  e sui limiti dei provvedimenti dell’Autorità  e sul rapporto tra l’intervento amministrativo e i preminenti poteri dell’Autorità  giudiziaria». Questo il commento del presidente dell’Agcom Corrado Calabrò, dopo l’approvazione da parte dell’Autorità  dello schema di delibera sul diritto d’autore.

L’ATTACCO DI DI PIETRO – Il numero uno dell’Idv, Antonio Di Pietro, attacca però l’Agcom all’interno di una lettera aperta ai leader di Pd e Sel, Pier Luigi Bersani e Nichi Vendola, in cui propone anche la convocazione degli «stati generali dell’informazione». L’Authority, secondo l’ex pm, «pone un bavaglio alla Rete, unico baluardo della democrazia in questi tempi bui e strumento fondamentale che ha veicolato le informazioni sui referendum. Ha confermato ancora una volta di non essere fuori dal gioco ma di farne parte. Anche per questo occorre rivedere la composizione e la natura stessa di questo organo che potrebbe essere costituito da un garante unico e indipendente dalla politica».


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