Ora la Lega teme contestazioni Bossi salta il comizio in Cadore

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CALALZO DI CADORE (Belluno) — Il Carroccio nella palude. Preso tra l’incudine del risanamento dei conti italiani e il martello degli enti locali avvelenati dai tagli delle ultime manovre, il movimento non trova pace. Neppure tra le montagne fino a ieri amiche del Bellunese. Risultato, il tradizionale riposo del dopo Ferragosto di Umberto Bossi e Roberto Calderoli ha preso una piega assai diversa dagli ultimi anni. Tutta sotto il segno delle contestazioni annunciate. Al punto che, per evitarle, ieri sera è saltato l’incontro pubblico con i due ministri leghisti.
La giornata comincia male. All’hotel Ferrovia di Calalzo, dove Bossi, Calderoli e Giulio Tremonti sono soliti festeggiare il compleanno del superministro all’Economia, si presenta Gian Paolo Bottacin. È il presidente della Provincia di Belluno e ha con sé una bandiera dell’ente. La dispiega, e si scopre che è listata a lutto. Vuole parlare con Calderoli e spiegargli, numeri alla mano, il perché la Provincia, in queste condizioni, non può funzionare.
Nel pomeriggio, ci riuscirà . All’inizio, il tono del colloquio che filtra dalla porta chiusa pare tutt’altro che cordiale. Poi entrambi si presentano di fronte ai cronisti. Il ministro alla Semplificazione spiega che tra settembre e ottobre sarà  presentato un decreto che anticipa al 1° gennaio 2012 alcuni degli effetti del federalismo fiscale: «Comuni e Province ne avranno un grosso beneficio, anche perché partirebbe il fondo perequativo a livello regionale che consentirebbe di superare le difficoltà  attuali». Bottacin aggiunge il fatto che «i tagli della manovra ex decreto 78 saranno scaricati esclusivamente sugli enti non virtuosi». E chissà  come la prenderà  il Parlamento.
Ma, appunto, il clima resta pesante. Tremonti, arrivato l’altro ieri nella vicina Lorenzago, rimane a distanza di sicurezza dall’hotel Ferrovia gremito di cronisti. Saltato l’incontro pubblico di ieri sera, su Facebook un «Comitato di accoglienza Bossi Calderoli Tremonti» chiama alla mobilitazione di fronte all’albergo di Bossi. Tra i protagonisti, il predecessore di Bottacin alla guida della Provincia di Belluno, il pd Sergio Reolon. E così, anche la tradizionale cena per il compleanno di Tremonti, se ci sarà , dovrà  trovarsi un’altra sede. Anche se a Lorenzago c’è chi giura che il ministro partirà  già  stamattina.


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