Tredicesima a rate e trasferimenti ancora un giro di vite sugli statali

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ROMA – Il “capo”, se lo ritiene utile ai fini della produzione, potrà  trasferirli per poco tempo o per sempre, ma rischiano anche di ricevere la tredicesima a rate e senza interessi, e per la buonuscita dovranno aspettare due anni. In più, a fine carriera niente promozioni, niente premi che possano in qualche modo dare una piccola spinta all’assegno previdenziale.
La manovra bis, come già  la prima varata a luglio, incide con decisione sul pubblico impiego, tanto che i sindacati del settore parlano di «odio di classe». Ecco le principali novità  contenute nel decreto.
Ventiquattro mesi per l’anzianità . A partire dal primo gennaio 2012, gli statali che andranno in pensione per anzianità  (sono la maggioranza) dovranno aspettare due anni prima di ricevere il trattamento di fine lavoro. Oggi i tempi di attesa sono di sei mesi (e tali resteranno per chi lascia il lavoro per raggiunti limiti di età ). La misura vale anche per gli insegnanti che, oltre al ritardato pagamento del Tfr in caso di anzianità , dovranno allinearsi alle finestre d’uscita previste per il Pubblico impiego: fino ad ora i docenti lasciavano il lavoro dal primo settembre, dal 2012 andranno in pensione con dodici mesi di ritardo.
Tredicesima a rate e in ritardo. Nel caso in cui l’amministrazione non rispetti gli obblighi di risparmio previsti dalla manovra, a subirne le conseguenze saranno i redditi dei dipendenti. Tutti, dai dirigenti agli impiegati. La tredicesima, infatti, non arriverà  a metà  dicembre, ma divisa in tre rate posticipate all’anno successivo e senza interessi. E’ una sorta di clausola di salvaguardia che lo Stato si riserva di applicare nel caso in cui le amministrazione non taglino le spese come fissato dagli obiettivi. Secondo Tremonti, il rischio slittamento è «remoto» «I ministeri faranno i tagli – ha assicurato – è solo un criterio di prudenza».
Salvi i dirigenti nominati. La manovra bis prevede anche che, se l’amministrazione chiamata a ridurre le piante organiche non rispetterà  gli impegni presi entro la fine del 2012, non potrà  fare assunzione di nessun tipo e per nessun contratto. Ma il blocco non esiste per i dirigenti nominati dal ministro.
Trasferimenti. Se il datore di lavoro pubblico ritiene che – per motivi tecnici, organizzativi o di produzione – sia meglio trasferire un dipendente potrà  farlo, per un periodo di tempo determinato o per sempre. Non solo: nel trasferimento temporaneo – precisa il testo – è assicurata la «neutralità  finanziaria». Ciò vuol dire che se uno statale viene trasferito per coprire ruoli superiori al suo, la sua busta paga non cambierà . Non saranno versate indennità , ma – secondo il contratto- solo per i dipendenti degli Interni la mobilità  potrà  essere extra-regionale.
Addio premio di carriera. La manovra anti-crisi introduce l’abolizione di premi e promozioni nella Pubblica Amministrazione nella parte conclusiva della vita lavorativa.
Su queste misure il giudizio dei sindacati di settore è compatto. Per Rossana Dettori, segretaria Fp Cgil, nascondono «un odio di classe del governo verso i cittadini meno abbienti. Si sequestra il Tfr e si fanno pagare al lavoratori gli eventuali errori del dirigente – fa notare – ma si lasciano indisturbati i grandi evasori, le grandi rendite, i grandi patrimoni». Anche il leader della Cisl Raffaele Bonanni avverte che le misure su Tfr e tredicesime «vanno cambiate». Centrella dell’Ugl parla di «interventi punitivi» e settore «aggredito». Per la Uil di Angeletti lo slittamento della tredicesima è semplicemente «assurdo».


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